Moda e tessile nei nuovi campus

Dutto: «Uno aprirà in città, l’altro a Legnano. Offriranno corsi triennali che si potranno completare con le specializzazioni»

Augusto Pozzoli

Una scuola più aggiornata, più vicina alla realtà. Una scuola costruita insieme al territorio e al mondo dell’impresa. A Milano il prossimo anno scolastico si prevedono delle importanti novità in questa direzione: due campus, uno in città, un altro a Legnano, dove si offrono agli studenti dei corsi con nuovi indirizzi di studio e, soprattutto, con più spiccate propensioni professionali. «È il frutto del paziente lavoro d’intesa fra diverse realtà interessate a promuovere innovazione – spiega Mario Dutto, direttore scolastico regionale (confermato nel suo ruolo per altri tre anni) –. In pratica si offre agli studenti la possibilità di seguire dei corsi triennali che poi si potranno completare con altri corsi successivi di specializzazione. Un percorso di studi che in parte viene seguito dalla scuola statale e in parte da centri di formazione professionale. Su indirizzo specifico: a Legnano si pensa alla moda, a Milano si penserà al tessile. Si tratta di iniziative nate d’intesa tra il mondo dell’industria e le realtà territoriali, con l’obiettivo di preparare le nuove generazioni a un nuovo modo di fare produzione».
È più cauto invece, il direttore scolastico regionale, sulle sperimentazioni dei licei previste da un recente decreto ministeriale di Letizia Moratti già a partire dal prossimo mese di settembre. Una questione che è già stata discussa durante una recente conferenza di servizio dei dirigenti scolastici di Milano e Lombardia e durante la quale in verità poche scuole si erano dichiarate interessate alla sperimentazione. Una di queste poche scuole è l’Istituto Moreschi, dove si intende promuovere un liceo economico sperimentale. «Ho già una classe di studenti che si sono dichiarati disponibili ad affrontare questa esperienza – dice la dirigente scolastica Carola Feltrinelli –. Aspetto ora che il direttore Dutto ci convochi per dirci le modalità d’avvio del corso». Ma la convocazione ancora non c’è. «Prima convocherò le scuole interessate ad avviare dei licei musicali e sull’arte della danza – ricorda Mario Dutto –. Anche questa non è un’impresa facile. Questi corsi, infatti, prevedono l’impiego di competenze che le scuole statali non hanno: ad esempio gli insegnanti di uno strumento musicale. Allora è necessaria un’intesa coi conservatori. Un itinerario laborioso che esige tempi non brevi. Per gli altri tipi di licei ci penseremo dopo».

Senza fretta, però, anche perché il direttore scolastico regionale si aspetta che le proposte nascano da motivazioni scientificamente fondate. «Non è un caso – dice ancora Dutto – che questa sperimentazione non può essere la soluzione delle loro difficoltà: esse devono nascere da progetti seri che non si possono improvvisare».

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