Onorevole Silvano Moffa, ex Fli ora responsabile, la convince l’ultima svolta moderata di Fini?
«Mi auguro che i toni tornino sui livelli più pacati del confronto civile ma ho l’impressione che la svolta arrivi fuori tempo massimo. Una delle regole della politica è la credibilità».
E lei al dietrofront non ci crede?
«Mi sembra l’ennesimo eccesso di tatticismo da parte del presidente della Camera».
Fa il moderato per non far volar via le colombe?
«Certo.Con quanta credibilità non so.D’altronde il Fli ha fatto la scelta di stare all’opposizione.
E ora è da lì che devono ritagliarsi un
ruolo».
Però dicono che stanno a destra.
«Ho dei dubbi.D’altronde è sospetta l’apertura di credito di una parte della sinistra e del partito di Repubblica nei confronti di Fini. E quando il quotidiano di riferimento diventa il
Fatto Quotidiano ... c’è qualcosa che non va».
Urso ha detto: «Rimango nel Fli perché sono riuscito a evitare che il treno deragliasse ».
«Il problema è che il treno sta già in un’altra stazione. E il congresso ha sancito quali sono all’interno del Fli i rapporti di forza».
Tutto in mano a Bocchino.
«Esatto. E questo condiziona la scelta strategica. Ha prevalso la linea dissolutrice rispetto alle idee cardine della destra. Penso al bipolarismo, al rapporto con l’elettorato di centrodestra, alla spinta riformista da dare al governo ».
Spinta che ora date voi Responsabili?
«Ma certo. Prenda la riforma della giustizia: un cambiamento epocale nell’interesse dei cittadini, privo di elementi critici ».
Nel senso: niente norme «ad personam»?
«Esatto. Vedremo adesso come si comporterà Futuro e libertà. Mi auguro non ne facciano una guerra di religione e staremo a vedere se arriverà l’ennesimo “ no” strumentale».
Perché ennesimo?
«Come il niet pretestuoso al federalismo: la destra è sempre stata a favore del federalismo fiscale per responsabilizzare gli enti locali ed eliminare gli sprechi».
Torniamo alla giustizia: questa riforma non si poteva fare prima?
«Certo. Non solo è stato un errore non metterla in agenda nel 2008: andava fatta nel ’94».
Separazione delle carriere, responsabilità civile dei magistrati: anche Fini è o era d’accordo.
«Sì. Così come molti esponenti del Fli erano d’accordo alla reintroduzione dell’immunità parlamentare».
Rimpasto di governo. Troppi pochi posti rispetto alle persone da accontentare?
«Sarebbe un errore pensare che l’operazione di ricomposizione si esaurisca in una logica del do ut des . Certo, è giusto che i Responsabili siano rappresentati nel governo».
Riequilibrio nella bicameralina sul federalismo.
«Noi Responsabili non siamo rappresentati mentre Udc e Api - che non ha gruppo al Senato - sì. Un vulnus che ho fatto presente a Fini».
E lui?
«Zero. Vedremo nei prossimi giorni. È una questione di rappresentanza, di democrazia ».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.