La Francia insiste: il blitz dei gendarmi a Bardonecchia dello scorso 30 marzo non solo fu perfettamente regolare ma sarebbe anche stato comunicato alle autorità italiane.
Secondo quanto riporta l'edizione torinese del Corriere della Sera, le autorità francesi avrebbero comunicato con una mail alla Procura di Torino, che sui fatti della fine dello scorso marzo ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, di aver agito "secondo gli accordi transnazionali e nella nostra giurisdizione." Le ipotesi di reato su cui indagano i magistrati del tribunale del capoluogo piemontese sono violazione di domicilio e perquisizione illegale.
Il 30 marzo scorso, in effetti, una pattuglia di uomini della polizia di frontiera transalpina aveva sconfinato in territorio italiano, nel Comune di Bardonecchia in Val Susa. Le forze dell'ordine francesi si spinsero fino a perquisire e ad interrogare i migranti all'interno di un locale della stazione ferroviaria dato in concessione ai volontari dell'ong "rainbow4Africa", che si occupano fra l'altro di garantire assistenza medico-sanitaria agli stranieri che tentano di attraversare clandestinamente il vicino confine italo-francese.
Secondo la tesi delineata dalla procura di Torino gli accordi transfrontalieri stipulati a loro tempo fra Roma e Parigi non consentivano ai gendarmi di operare in Italia come polizia giudiziaria senza richiederne preventivamente il permesso
alla controparte italiana. Tuttavia dall'altra parte del confine sembrano essere di parere opposto. Tutto sembra lasciar credere che la verità su quel controverso episodio potrà essere ristabilita solo per via giudiziaria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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