"Sono venuto anche a dirvi grazie per come vivete il Vangelo che abbiamo ascoltato". Papa Francesco lascia gli Emirati Arabi Uniti con l'abbraccio della comunità cattolica al termine della grande Messa, la prima celebrata da un pontefice negli Stati a stragrande maggioranza musulmana del Golfo Persico. Alla cerimonia, nello stadio Zayed Sports City di Abu Dhabi, hanno partecipato in tutto 170mila persone, tra cui 4mila musulmani.
È l'ultima tappa di una visita storica, segnata dai continui inviti al dialogo tra le regioni e alla costruzione di una cultura di pace. Tra i momenti più significativi, nella serata del 4 febbraio, l'incontro con 700 leader di varie confessioni e l'appello a rinunciare a ogni forma di violenza in nome di Dio.
Nella messa conclusiva, a cui hanno assistito circa 50mila persone all'interno dello stadio, più altre 120mila sui maxischermi all'esterno della struttura, il Papa riprende i concetti cardine del viaggio. "Non è beato chi aggredisce", dice Francesco durante l'omelia, "ma chi mantiene il comportamento di Gesù che ci ha salvato: mite anche di fronte ai suoi accusatori".
Poi un riferimento ai tanti emigranti, in maggioranza del sud-Est asiatico, che compongono la comunità cattolica negli Emirati, formata da circa 900mila credenti pari al 10% della popolazione: "Non è certo facile vivere lontani da casa e sentire magari, oltre alla mancanza degli affetti più cari, l'incertezza del futuro. Ma il Signore è fedele e non abbandona i suoi".Bergoglio e la delegazione vaticana, al termine della Messa, si sono diretti in aeroporto: l'arrivo a Ciampino è previsto per le ore 17.
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