La fabbrica di cioccolato di rue Mouffetard a Parigi è chiusa da tempo ma l'insegna ancora resiste: "Au nègre joyeux", Al negro gioioso. Un nome che piace poco alle vestali del politically correct, che ora ne annunciano la rimozione.
Troppo offensivo il richiamo, scritto e anche ritratto nel dipinto che correda l'insegna, al servitore di colore che serve la cioccolata a una signora dell'alta società parigina. Poco importa che quella cioccolateria aperta nel 1748 ormai non serva più cioccolata da tempo immemorabile e soprattutto che quell'insegna sia stata commissionata dai proprietari nel XVIII o nel XIX secolo.
Su proposta del gruppo comunista, il consiglio comunale della capitale francese ne ha deciso la rimozione: quell'antica scritta, che da secoli definisce la connotazione del quartiere, verrà asportata e collocata in un museo. Rappresenterebbe, secondo alcuni, un richiamo troppo scomodo alla tratta degli schiavi. Nonostante la proposta sia passata in consiglio, la politica e la cittadinanza parigina è spaccata.
Il primo consigliere del sindaco socialista Anne Hidalgo ha esortato a votare la mozione comunista solo nel timore di eventuali strumentalizzazioni in caso di bocciatura. Il presidente repubblicano del municipio del V arrondissement, dove l'insegna è attualmente collocata, ha invece espresso un parere contrario, spiegando che "la schiavitù è stata un abominio ma che quella scritta è un segno della continuità storica e di un'epoca".
Anche il gruppo ecologista si è detto contrario alla decisione del Comune, spiegando che "la storia non va nascosta ma ricordata".Contro la rimozione della storica insegna si è anche formato un comitato di cittadini disposti a scendere in piazza pur di mantenerla al suo posto.
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