Scatta l'asse Putin-Kim: "Sostegno all'annessione"

La Corea del Nord sostiene l'annessione alla Federazione russa dei territori ucraini teatro dei recenti referendum. Pyongyang: "Rispettiamo la volontà dei residenti. Dagli Stati Uniti solo abusi"

Scatta l'asse Putin-Kim: "Sostegno all'annessione"

La Corea del Nord ha espresso sostegno all'annessione russa delle regioni ucraine di Kherson, Zaporizhzhia, Donetsk e Lugansk. Pyongyang ha quindi puntato il dito contro gli Stati Uniti, accusando Washington di "abusare" del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Ricordiamo che l'Ucraina ha troncato le relazioni diplomatiche con il Nord lo scorso luglio, dopo che il governo nordcoreano aveva riconosciuto l'indipendenza di Donetsk e Lugansk.

Il riconoscimento di Pyongyang

L'agenzia nordcoreana Kcna ha citato Jo Chol Su, direttore generale del Dipartimento dell'organizzazione internazionale presso il ministero degli Esteri. A detta di Jo, i referendum di adesione alla Federazione russa "si sono tenuti in linea con i principi della Carta dell'Onu". "Rispettiamo la volontà dei residenti che aspiravano all'integrazione e sosteniamo la posizione di Mosca di fare le suddette regioni parte della Russia", ha quindi aggiunto.

Allo stesso tempo, il Ministero degli Esteri della Corea del Nord è entrato a gamba tesa su Washington, sostenendo che gli Stati Uniti applichino "doppi standard banditeschi" alla conduzione degli affari internazionali. "Per mantenere incontrastato il loro mondo unipolare, gli Stati Uniti interferiscono con gli affari interni di numerosi Paesi indipendenti e violano i loro diritti abusando del Consiglio di sicurezza Onu", ha ribadito lo stesso Jo.

"Gli Stati Uniti hanno scatenato guerre di aggressione contro Stati sovrani come la ex Jugoslavia, l'Afghanistan e l'Iraq, ma non hanno mai subito condanne da parte del Consiglio di sicurezza. Non torneranno mai i giorni in cui gli Stati Uniti potranno usare il Consiglio come scudo e mezzo di aggressione per mantenere la propria supremazia", si legge, ancora, nella nota diffusa.

L'asse tra Kim e Putin

Per quale motivo Pyongyang si è espressa in questi termini in merito alla questione ucraina? Ci sono più spiegazioni possibili. Innanzitutto, il percorso imboccato da Kim Jong Un è l'ennesima conferma di come la Corea del Nord non abbia alcuna intenzione di attenersi alle norme internazionali definite dall'Occidente.

Appare poi evidente come i nordcoreani stiano cercando di utilizzare in tutti i modi le vicende inerenti all'Ucraina come leva per rafforzare i legami con la Russia. Il sostegno di Pyongyang a Mosca è ormai consolidato e il Cremlino ha puntualmente ricambiato bloccando - insieme alla Cina - qualsiasi risoluzione del Consiglio di Sicurezza di condanna a Pyongyang per i test missilisti effettuati da inizio 2022, almeno 23 tra balistici e da crociera. Nel sostenere Vladimir Putin, Kim potrebbe ricevere altri non trascurabili vantaggi. Mosca potrebbe, ad esempio, essere meno rigorosa nell’imporre sanzioni internazionali alla Corea del Nord. Oltre che acquistare armamenti ed altri equipaggiamenti, come riportato da alcune indiscrezioni smentite però dai due Paesi coinvolti.

Nel frattempo i caccia sudcoreani e statunitensi hanno condotto esercitazioni di attacco di precisione, in risposta al lancio di un missile balistico a raggio intermedio (IRBM) da parte di Pyongyang.

"Con la partecipazione di quattro F-15K dell'aeronautica sudcoreana e quattro caccia F-16 dell'aeronautica degli Stati Uniti, gli F-15K sudcoreani hanno lanciato due bombe su un bersaglio virtuale nel poligono di Jikdo nel Mar dell'Ovest", ha affermato il Capo di Stato Maggiore congiunto sudcoreano, riferendosi al Mar Giallo.

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