Non è un mistero che Robert De Niro abbia un cattivo rapporto - eufemismo - con Donald Trump. Numerose le circostanze in cui il grande attore americano si è scagliato contro il presidente Usa. Una volta, al Festival del cinema di Sarajevo, aveva detto: "Non so, è una cosa folle che gente come Donald Trump... Non dovrebbe essere nemmeno dove si trova ora... Che Dio ci aiuti", accusando Trump di essere "davvero folle, ridicolo. Completamente fuori di testa", rincuorandosi sul fatto che "i media, finalmente, stanno cominciando a dire: 'Andiamo Donald, è ridicolo, insano, fuori di testa'". In un'altra occasione, invece, sulla possibilità che Trump entrasse in uno dei suoi ristoranti, De Niro aveva risposto: "Non mi interessa assolutamente sapere cosa gli piace o cosa preferisce, se per caso entrasse in uno dei miei ristoranti me ne andrei all’instante".
Ecco perché sorprende fino a un certo punto l'ultima uscita del grande attore di Hollywood contro The Donald. Intervenuto all'organizzazione culturale di Manhattan 92Y per presentare "Robert De Niro Sr.: Painting, Drawnings and Writings 1949-1993", il libro dedicato alla memoria padre pittore, ha dato a Trump dell'"idiota: scusate, ma non riesco proprio a digerirlo. È una disgrazia e un danno per il nostro Paese".
Ma in passato De Niro è andato addirittura oltre, dandogli del "cane" e del "maiale", giustificandosi sul fatto che non avrebbe potuto prenderlo a pugni perché "è il presidente". Come a dire che, se l'inquilino della Casa Bianca fosse una persona "normale", Robert "Toro Scatenato" gli avrebbe già tirato un jab. E forse anche più di uno...
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