Le due donne che hanno fatto la storia: cosa c'è dietro questa foto

Nella giornata della donna, una foto scattata nel '95 ci ricorda come le donne ambiziose abbiano sempre volato alto nella storia

Le due donne che hanno fatto la storia: cosa c'è dietro questa foto

Si può anche essere contrari contro le giornate mondiali, ma non si può rimanere indifferenti di fronte ad alcuni fatti storici che proprio in queste giornate meritano d'essere ricordati come esempio e d'essere d'ispirazione. È il caso di una bella fotografia che sa di tempi andati; scattata ben 29 anni tra le piste di cemento e i prati verdi di quello che fu l'aeroporto militare di Manston. Nella foto, condivisa e ricondivisa su Twitter, sono il capitano Barbara Harmer, che divenne la prima pilota donna del Concorde, l'aereo di linea supersonico che rivoluzionò il modo di volare da una parte all'altra del globo, e il tenente di squadriglia Jo Salter, prima pilota di fast jet della Royal Air Force, che volava sui cacciabombardieri Panavia Tornado GR1 del 617° Squadron.

Le due, emblema dei numerosi e sorprendenti successi che costellano la storia delle donne - e degli esseri umani tutti in verità -, vengono immortalate mentre scambiano qualche parola a margine di una giornata dimostrativa, con le loro belle tenute di volo indosso: il capitano Harmer con l'uniforme da pilota civile di British Airway, il tenente Salter con la tuta di volo della RAF. Alle loro spalle, i musi acuminati di due aerei che hanno fatto storia: il primo velivolo di linea per il trasporto passeggeri progettato per volare a velocità mach 2, e il caccia multiruolo che ha servito nelle tre delle principali aeronautiche militari europee (RAF, AM italiana e Luftwaffe tedesca), prendendo parte attiva nei conflitti del Golfo, in Libia e in Kosovo.

Barbara Harmer, nata nel settembre del 1953 in una piccola località balneare del Sussex, a dire la verità, voleva fare la parrucchiera. Decise solo in un secondo momento, dopo diversi anni di studio nel mestiere, di abbandonare quella carriera trovando posto come come controllore del traffico aereo presso l'aeroporto di Gatwick, secondo aeroporto di Londra. Nel frattempo studiò per conseguire la attesti che gli valessero del campo della giurisprudenza, della geografia, del diritto costituzionale e politico. Oltre a prendere le lezioni di volo che la porteranno a conseguire prima il brevetto da pilota privato (Ppl), diventando istruttrice presso la Goodwood Flying School, per poi continuare e ricevere nel 1982 le ali di pilota commerciale (Cpl). Fece domanda per essere assunta come pilota in una compagnia aerea minore, di quelle che fanno brevi tratte per pendolari su vecchi aerei di linea. Finì con l'essere la prima pilota donna abilitata per al volo sul Concorde, che a velocità supersonica inziò a collegare Londra con New York. A quel tempo British Airways aveva ben 3000 piloti, solo 60 erano donne. Lei tra loro, divenne l'unica supersonica. Dopo il ritiro del Concorde a causa del noto incidente del volo Air France 4590, iniziò a dividere la sua vita solcando le onde nelle regate a vela, della quale era grande appassionata, e guardano le onde del Canale della Manica sulla quale cresciuta da bambina, dal giardino in stile mediterraneo che aveva curato nella sua casa di Felpham, nel West Sussex dove era tornata a vivere. Fu portata via da un cancro maligno nel 2011.

Diversa invece la carriera di Joanna Mary Salter, classe 1968. Arruolatasi nella RAF a soli 18 anni con l'ambizione di diventare "ufficiale ingegnere" studiando presse il Royal Military College of Science; mansione che l'avrebbe vista responsabili del funzionamento di sistemi d'arma ed elettronici, da terra. Quando nel 1992 il governo britannico annunciò che le donne sarebbero state "autorizzate a pilotare aerei a reazione", considerata la sua formazione precedente, che le consentiva di sapere molto di più su un aereo di quanto avrebbe saputo un cadetto della Royal Air Force che si era arruolato per diventare un pilota da combattimento, Jo Salter decise di imparare a volare. Ricevendo le ali nell'aprile 1992, e diventando la prima istruttrice di volo femminile della RAF della Gran Bretagna. Due anni dopo si unì al 617° Squadron RAF di base a Lossiemouth e nel 1995 venne ritenuta "pronta al combattimento". Come prima donna ad essere qualificata pilota "operativo" di caccia multiruolo Tornado, prese parte a diverse missioni protezione della no-fly zone imposta sull'Iraq (operazione Desert Fox del 1998, ndr). Considerata come una delle cinque pilote donne che hanno preso parte a missioni di guerra, dopo un congedo per maternità, lascerà la carriera militare per dedicarsi ad impieghi civili e scrivere libri. Quest'anno è stata nominata membro dell'Ordine dell'Impero Britannico.

Queste due storie, queste due donne, immortalate durante un incontro che le voleva portarle proprio come esempio da

seguire, è stata scattata 29 anni fa. E ancora oggi dimostra come le donne ambiziose abbiamo sempre volato alto nella storia. Nella RAF dicono "Per Ardua ad Astra": attraverso le difficoltà alle stelle.

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