Il Venezuela è un Paese spaccato: c'è chi punta tutto su Juan Guaidò e chi, invece, su Nicolas Maduro. I due politici oggi sono scesi in piazza in quello che è a tutti gli effetti un grande braccio di ferro, anche tra potenze internazionali. E il presidente venezuelano ha usato parole molto dure per decrivere ciò che sta accadendo in questi giorni: "Il colpo di Stato è fallito. Abbiamo vinto noi, con la pace".
Maduro ha poi aperto a una possibilità di dialogo con Guaidò - "Confermo il mio sostegno al dialogo proposto da Messico, Uruguay, Caraibi e Bolivia" - ma ha altresì accusato il vicepresidente americano di esser dietro le rivolte: "Se il governo degli Stati Uniti è contrario al dialogo è a favore del colpo di Stato, dell'intervento militare e della guerra".
Il presidente venezuelano si è inoltre detto disponibile a nuove elezioni per una nuova Assemblea nazionale. Nel suo discorso, Maduro ha inoltre ringraziato "per la solidarietà che si è manifestata ovunque. A New York, a Boston, a Madrid, a Saragozza, a Roma". Che parli della posizione del governo italiano? Difficile dirlo.
Anche perché subito ha risposto il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi, che su Twitter ha scritto: ""Caro Nicolas Maduro lascia subito. Nessuna solidarietà da Roma. Non ti riconosciamo come presidente. Elezioni subito".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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