Eplosioni, missili e sirene: notte di fuoco in Ucraina

A Kiev esplosioni nei distretti Darnytsky e Dniprovsky. Missili su un aeroporto civile nella regione di Kharkiv. Nel Donbass prosegue la battaglia per la conquista di Severodonetsk

Eplosioni, missili e sirene: notte di fuoco in Ucraina

Quella appena trascorsa in Ucraina è stata una notte di fuoco. Da settimane le principali azioni militari erano concentrate nel Donbass, ma nelle ultime ore anche il resto del Paese è tornato a tremare. In particolare, sono state segnalate potenti esplosioni a Kiev, con la capitale che torna improvvisamente nel mirino dei russi. Da Leopoli a Kharkiv, le sirene d'allarme antiaereo hanno risuonato nella maggior parte delle regioni del Paese. Quattro missili hanno colpito un aeroporto civile a Kharkiv.

Esplosioni a Kiev

Il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, ha scritto su Telegram che "diverse esplosioni" hanno colpito la capitale ucraina nelle prime ore di oggi. Le deflagrazioni hanno riguardato, in particolare, "i distretti di Darnytsky e Dniprovsky". "L'aggressore continua a lanciare missili e ad effettuare attacchi aerei sulle infrastrutture militari e civili del nostro Paese, in particolare a Kiev", ha scritto lo Stato maggiore dell'esercito ucraino sulla sua pagina Facebook. Ricordiamo che Kiev era stata particolarmente colpita lo scorso 28 aprile, giorno della visita del segretario generale dell'Onu Antonio Guterres. In quell'occasione, secondo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky "cinque missili" sarebbero caduti su Kiev.

In ogni caso, gli allarmi per segnalare il rischio di possibili raid aerei russi sono risuonati in molte altre città del Paese durante la movimentata notte appena trascorsa. Nella regione Kharkiv, inoltre, le autorità locali hanno informato che le forze del Cremlino hanno lanciato quattro missili contro un aeroporto civile. La denuncia è arrivata dall'ufficio del procuratore regionale di Kharkiv, citato poi dall'Ukrainska Pravda. "Secondo l'indagine, l'esercito russo ha sparato quattro missili contro un aeroporto civile nella regione di Kharkiv. Di conseguenza, diversi hangar e aerei civili sono stati danneggiati", ha spiegato lo stesso procuratore regionale ucraino.

"Le truppe russe hanno nuovamente sparato sulle aree di confine della regione di Sumy, Mykolaiv, città e comunità della regione di Zaporizhzhia. La situazione a Severodonetsk, dove continuano i combattimenti per strada, rimane estremamente difficile", ha dichiarato il presidente Zelensky in un video serale. "Ad oggi, il numero totale di vari missili russi usati contro l'Ucraina è di 2503. I nostri eroi mantengono le loro posizioni e fanno di tutto per infliggere le massime perdite al nemico", ha aggiunto lo stesso leader ucraino.

Cosa succede a Severodonetsk

La battaglia principale, comunque, resta quella che sta interessando la citata Severodonetsk, nella regione di Lugansk, nell'est dell'Ucraina. Da qui sono rimbalzate diverse indiscrezioni contrapposte. In un primo momento sembrava che i russi avessero ormai in pugno la città. Nel pomeriggio di ieri, il Ministero della Difesa di Mosca era infatti arrivato a parlare espressamente di ritiro delle truppe ucraine. "Alcune unità delle truppe ucraine hanno perso fino al 90 per cento del loro personale nelle battaglie", informava il Cremlino.

In serata il governatore ucraino del Lugansk, Sergiy Gaidai, ha però smentito la versione russa, dichiarando che gli ucraini non solo non si sarebbero ritirati da Severodonetsk, ma avrebbero pure effettuato con successo una controffensiva che avrebbe consentito loro di recuperare il 20% del territorio perduto.

Le forze di Kiev stanno cercando di "ristabilire il pieno controllo" di Severodonetsk, ha quindi spiegato, in serata, il sindaco di Severodonetsk, Olexandre Stryuk, parlando di una città divisa in due. Lo stesso Stryuk ha inoltre dichiarato che una parte dei residenti di Severodonetsk sarebbe stata deportata dai russi, con la forza, nelle aree occupate.

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