Francia, pugno duro all'islamismo: chiusa la moschea dei sermoni jihadisti

La prefettura dell'Oise ha dato seguito alla richiesta del governo sospendendo per sei mesi le attività della moschea di Beauvais. L'imam era accusato di aver predicato contro i valori della Repubblica

Francia, pugno duro all'islamismo: chiusa la moschea dei sermoni jihadisti

La Francia prosegue nella sua lotta contro il fondamentalismo islamico. Una strada che ha subito una netta accelerazione soprattutto con la presidenza di Emmanuel Macron, che da tempo si dimostra molto preoccupato da quel "separatismo" interno che crea delle vere e proprie sacche incontrollate all'interno del Paese.

La prefettura contro l'imam di Beauvais

L'ultima notizia arriva dalla prefettura dell'Oise, a nord di Parigi. Le autorità hanno infatti dato ordine di chiudere per sei mesi la moschea di Beauvais dopo che il ministro dell'Interno, Gerald Dramnin, aveva già annunciato il 14 dicembre l'avvio delle procedure. Il titolare dell'Interno, a Cnews, aveva detto di ritenere "assolutamente inaccettabile chi combatte i cristiani, gli omosessuali e gli ebrei". E così la prefettura, con ordine esecutivo a parte dal 29 dicembre, ha dato seguito a quanto espresso dal governo dopo che la moschea era stata accusata di incitamento alla violenza e apologia di jihadismo.

Come riportato dal quotidiano francese Le Parisien, il prefetto dell'Oise, Corinne Orzechowski, ha ricordato che "da diversi mesi un imam di questa moschea predica agli antirepubblicani dove spiega che le leggi religiose hanno la priorità sulle leggi della Repubblica". La moschea ha provato a evitare il fermo alle attività dicendo che i discorsi erano stati estrapolati dal contesto, ma la prefettura ha tirato dritto ricordando che non esiste "problema di contestualizzazione" di fronte a parole che incitano all'odio e alla discriminazione.

Macron manda un segnale

L'imam autore dei sermoni incriminati è stato sospeso dalla stessa organizzazione che gestisce la moschea di Beauvais. Un gesto per evitare ulteriori strette e confidare nel fatto che la sospensione di sei mesi possa essere ricalibrata in base a quanto fatto dai vertici del centro islamico. Tuttavia, l'impressione è che il governo francese abbia voluto lanciare un messaggio molto chiaro, che serve all'Eliseo anche in funzione politica: mostrare la dura presa di posizione contro i "nemici della Repubblica" conforta quel mondo moderato che è ancora indeciso se votare Emmanuel Macron.

E visto il grande movimento alla destra del presidente, da Eric Zemmour a Marine Le Pen fino all'astro nascente del gollismo, Valerie Pécresse, inviare l'immagine di uno Stato forte comporta anche un messaggio verso il mondo conservatore di Francia.

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