L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) ha confermato la visita all'impianto nucleare di Zaporizhzhia. Gli ispettori sono partiti in mattinata dall'omonima città per visitare la centrale, occupata dai russi dallo scorso 4 marzo, e non distante dalla vicina cittadina di Energodar. L'obiettivo dell'Aiea: evitare un incidente nucleare e monitorare, dalla prima linea, la delicatissima situazione che sta vivendo la struttura, vittima del fuoco incrociato tra russi e ucraini. Gli esperti, 14, hanno raggiunto la struttura poco prima delle 13:30. Le autorità filorusse hanno affermato che il team resterà nella centrale fino a domani e nella regione fino a sabato.
La missione dell'Aiea
Nelle prime ore della mattina la troupe dell'Aiea ha confermato la visita all'impianto nonostante le ostilità. Il risveglio del direttore generale dell'Agenzia Onu, Rafael Mariano Grossi, e degli altri ispettori non è infatti stato dei migliori. Secondo quanto riportato da Reuters, l'area limitrofa alla struttura sarebbe oggetto di intensi bombardamenti. Grossi ha spiegato di essere a conoscenza di "aumento dell'attività militare nell'area", ma ha assicurato che questo non ostacolerà i piani degli esperti dell'Onu di visitare l'edificio e incontrare il suo personale.
L'intenzione di Aiea è quello di stabilire "una presenza permanente" in loco, così da scongiurare eventuali incidenti e accertare eventuali responsabilità in caso di incidenti. Certo è che, come detto, la zona è situata in uno dei punti più caldi del fronte meridionale. Il sindaco di Energodar, Dmytro Orlov, ha scritto su Telegram che le forze russe hanno attaccato la cittadina che ospita la centrale con colpi di artiglieria. "Si sentono colpi di mitragliatrice. Sono stati colpiti anche dei civili e ci sono vittime", ha dichiarato Orlov.
Immediata la versione di Mosca, che ha invece puntato il dito contro l'esercito ucraino. "Dalle 8 ora di Mosca (le 7 in Italia ndr), le forze armate ucraine stanno bombardando il punto di incontro della missione dell'Aiea nell'area dell'insediamento di Vasilyevka e della centrale nucleare di Zaporizhzhia", ha fatto sapere il Ministero della Difesa russo in una nota. Il dicastero ha comunicato che quattro proiettili sarebbero esplosi a una distanza di 400 metri dalla prima unità di potenza della struttura. Secondo lo stesso Ministero, la "provocazione di Kiev" mirerebbe a interrompere l'arrivo del gruppo di lavoro dell'Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Mosca ha parlato di uno sbarco delle forze speciali ucraine (una sessantina di uomini)a Energodar, trasportati da sette barche attraverso il fiume Dnepr. Il Cremlino ha aggiunto che l'episodio sarebbe avvenuto alle prime ore del mattino ma che il tentativo sarebbe stato scoperto e i soldati circondati dalle truppe russe. Durante il bombardamento effettuato dagli ucraini a copertura dello sbarco, poi, sarebbe stato colpito almeno un edificio abitativo e, secondo l'amministrazione militare-civile della città - autorità degli occupanti russi - tre persone sarebbero rimaste uccise ed una ferita. L'assalto delle forze ucraine, sempre nella versione russa, sarebbe scattato poco prima della partenza della delegazione dell'Aiea per Energodar.
Accuse reciproche tra Mosca e Kiev
Ricordiamo che l'impianto, il più grande d'Europa e terzo al mondo, ha subito vari attacchi dall'inizio della guerra. Mosca e Kiev, intanto, continuano ad accusarsi a vicenda. Le autorità ucraine sostengono che i russi stiano sostanzialmente utilizzando la centrale come scudo, o peggio, come un'arma.
Nel corso delle scorse settimane, il giudizio del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, è stato durissimo: gli attacchi russi nei prezzi della centrale mirano a compiere un "ricatto" nucleare nei confronti dell'Ucraina e dell'Europa. "La Russia è l'unico terrorista al mondo che è riuscito a trasformare una centrale nucleare in un campo di battaglia", ha dichiarato Volodymyr Zelensky. Per Mosca, invece, Kiev starebbe facendo "terrorismo nucleare".
In ogni caso, il ministro dell'Energia ucraino, Herman Halushchenko, ha scritto su Facebook che l'Aiea ha iniziato un lavoro importante. "La missione dell'Aiea si è recata alla centrale di Zaporizhzhia. Oggi sta iniziando un lavoro importante, che non si è visto in tutta la storia dell'organizzazione", ha scritto il ministro. "Abbiamo discusso insieme e consegnato alla missione un elenco di indicatori tecnici e di sicurezza che gli esperti internazionali devono controllare durante la loro visita alla centrale", ha spiegato ancora Halushchenko.
A detta del ministro, le conclusioni e le raccomandazioni sui risultati della missione saranno attuate dopo il ritorno dell'impianto sotto il controllo dell'Ucraina. "La centrale deve tornare sotto il pieno controllo dell'Ucraina", ha concluso Halushchenko, aggiungendo che "dopo la liberazione dell'impianto", una tappa importante sarà la creazione di una zona smilitarizzata attorno ad essa.
Cosa sta succedendo nella centrale di Zaporizhzhia
In seguito ad un attacco di artiglieria, il reattore numero 5 della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stato disattivato dal sistema di protezione. Lo ha annunciato la società nazionale ucraina per la produzione di energia nucleare, Energoatom, accusando le forze russe per l'attacco. A detta di Energoatom, il reattore si sarebbe spento automaticamente alle 4:57 (le 3:57 in Italia ndr) dopo un altro attacco di mortaio di Mosca. Il capo dell'amministrazione nominata dal Cremlino a Zaporizhzhia, Volodymyr Rogov, ha invece affermato che il reattore sarebbe stato spento in seguito ai colpi di artiglieria ucraini.
Il capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, al contrario ha puntato il dito contro la Russia. "I russi stanno bombardando la rotta prestabilita della missione dell'Aiea da Zaporizhzhia alla centrale nucleare. Il gruppo avanzato delle Nazioni Unite non può continuare il suo movimento per motivi di sicurezza. L'Ucraina continua a compiere sforzi per garantire l'accesso sicuro della missione internazionale dell'Aiea all'impianto", ha affermato il governatore. "Chiediamo alla Federazione Russa di fermare le provocazioni e di concedere l'accesso alla centrale nucleare ucraina", ha aggiunto Starukh.
Ispezione in ritardo
La missione dell'Aiea è in ritardo di circa tre ore sulla tabella di marcia per raggiungere l'impianto di Zaporizhzhia. Il portavoce dell'Agenzia, Fredrik Dahl, ha dichiarato alla Cnn che il ritardo è stato accumulato sul versante ucraino del fronte. "Il direttore generale Rafael Grossi ha negoziato personalmente con le autorità militari ucraine per poter procedere e resta determinato a fare in modo che questa importante missione raggiunga oggi la centrale nucleare", ha ribadito il portavoce. L'auto degli esperti ha da superato soltanto intorno alle 13, ora italiana, il posto di blocco nel territorio controllato dalle truppe russe della regione di Zaporizhzhia. Il convoglio dovrebbe proseguire il suo cammino verso la centrale, dove è presumibilmente atteso nel primo pomeriggio.
"Grossi ha superato il nostro posto di blocco, un'altra parte delle auto lo sta sorpassando, perchè ci sono molte auto, ora sono già sul nostro territorio, al nostro posto di blocco. Le prime auto sono passate più di un'ora fa, e la parte principale di questo convoglio, che è stato trattenuto dalla parte ucraina, ora è stato rilasciato", ha affermato il capo dell'amministrazione militare regionale di Zaporizhzhia, Yevhen Balitsky, citato dall'agenzia di stampa Ria Novosti.
Nel frattempo il Ministero della Difesa russo ha informato che il livello di radiazioni nella struttura è normale nonostante gli attacchi sferrati dalle forze ucraine. "La situazione delle radiazioni all'impianto di Zaporizhzhia rimane normale", ha spiegato il Ministero, aggiungendo che "il personale monitora lo stato della centrale nucleare e ne garantisce il funzionamento ininterrotto". Il ministero ha osservato che l'ultimo attacco vicino alla centrale è stato condotto dalla postazione di tiro delle truppe ucraine vicino alla città di Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, sulla sponda opposta del bacino idrico di Kakhovka sul fiume Dnepr. "L'unità di artiglieria nemica nella zona è stata soppressa dal fuoco di risposta", ha concluso Mosca.
Il team raggiunge l'impianto
I ritardi nell'arrivo della missione dell'Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia sono stati causati dalla "parte ucraina" e gli ispettori sono rimasti bloccati al checkpoint per accedere alla zona controllata dalla Russia "per 12-17 minuti". A rilanciare questa accusa sono le autorità filorusse che controllano l'area dell'impianto, citate dalla Tass.
L'arrivo degli esperti dell'Onu alla centrale e l'avvio delle attività di ispezione sono stati confermati dal ministero degli Esteri di Mosca, dopo che la notizia era stata anticipata dai media russi. "Il regime di Zelensky e i suoi burattinai occidentali saranno ritenuti responsabili se ci saranno nuovi tentativi di ostacolare la missione dell'Aiea", ha aggiunto la diplomazia di Mosca, citata ancora dalla Tass, sostenendo che l'ispezione "aprirà gli occhi della comunità internazionale sulla vera fonte di minaccia per Zaporizhzhia posta da Kiev".
"Violata integrità fisica centrale"
In attesa del completamento delle analisi sul campo, l'Aiea ha diffuso le prime considerazioni sulla struttura. "L'integrità fisica della centrale nucleare ucraina" di Zaporizhzhia, occupata dalle truppe russe, "è stata ripetutamente violata", ha affermato il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica Grossi, dopo aver ispezionato l'impianto. "Si tratta di qualcosa che non può continuare ad accadere", ha aggiunto.
L'Aiea "non andrà da nessuna parte" e resterà a monitorare l'impianto dove avrà "una presenza continua", ha spiegato. "Non andiamo da nessuna parte. L'Aiea ora è lì allo stabilimento e non si muove. Resterà lì. Avremo una presenza continua nello stabilimento", ha detto Grossi parlando ai giornalisti dopo una visita all'impianto.
Nel tardo pomeriggio, la compagnia nucleare di stato ucraina Energoatom ha comunicato che il direttore Grossi ha lasciato la centrale nucleare. Cinque ispettori dell'Agenzia sono rimasti sul posto e dovrebbero continuare la loro missione fino al 3 settembre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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