Stanno facendo molto discutere in Germania le critiche rivolte dal cardinale Gerhard Ludwig Müller contro il Sinodo dei cattolici tedeschi iniziato la scorsa settimana, da lui paragonato all’“ascesa di Hitler”.
Il cammino sinodale avviato sabato scorso a Francoforte, spiega Deutsche Welle, è promosso da influenti porporati di stampo “progressista” e andrà avanti per mesi, con dibattiti e riflessioni che coinvolgeranno sia i vescovi locali sia le organizzazioni confessionali di laici, come la Federazione delle Donne Cattoliche Tedesche (Kdfb) e il Comitato centrale dei Cattolici Tedeschi (ZdK).
Durante tale fase di confronto interno alla Chiesa di Germania verranno discussi, all’interno di un’assemblea di 230 membri rappresentativi delle autorità diocesane e del mondo laico, temi come le possibili riforme della dottrina cristiana circa il celibato dei presuli, l’accesso delle donne al sacerdozio, l’omosessualità e la prevenzione della pedofilia nei seminari e negli istituti religiosi.
Oltre ai profondi cambiamenti alla morale tradizionale cattolica che potrebbero essere approvati dall’assemblea in questione, l’ostilità di Müller e di altri cardinali bollati dall’emittente come “conservatori” deriverebbe dal fatto che le regole procedurali alla base dello svolgimento di ogni discussione nell’ambito del Sinodo sarebbero fatte apposta per favorire le anime moderniste della Chiesa.
Ad esempio, ogni risoluzione dell’assemblea, precisa il network, dovrà infatti essere approvata con l’imprescindibile voto favorevole delle partecipanti donne e, inoltre, il potere di veto esercitabile dal fronte conservatore riguardo a ogni mozione sgradita è assai limitato.
Müller, Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha di conseguenza espresso lunedì, ai cronisti di un sito Internet canadese citato da Deutsche Welle, tutto il suo disappunto per la scelta di avviare in Germania un percorso sinodale nonché la sua preoccupazione circa gli esiti di quest’ultimo.
Il porporato, al portale web tradizionalista LifeSiteNews, ha appunto usato parole durissime, evidenzia il network tedesco, contro il cammino di riflessione interna promosso da vescovi e laici della sua nazione, bollandolo innanzitutto come un “processo suicida”, suscettibile di stravolgere i pilastri della dottrina e della fede cristiane.
Il chierico renano ha poi tuonato contro l’assemblea di 230 persone costituitasi a Francoforte per sovrintendere ai lavori del Sinodo e per esprimersi su eventuali riforme alla morale cattolica e al diritto canonico, affermando che tale organo non avrebbe alcuna legittimazione e che non sarebbe stato autorizzato “né da Dio né dal popolo che pretende di rappresentare”.
Egli, riferisce l’organo di informazione di Bonn, ha successivamente puntato il dito contro gli stessi componenti dell’assemblea sinodale, poiché, a suo giudizio, questi vorrebbero attentare alla “Costituzione della Chiesa di Diritto Divino”.
Il prefetto emerito, sempre nell’intervista al sito canadese rilanciata da Deutsche Welle, ha quindi alzato ulteriormente i toni, ricorrendo al paragone tra il processo di dibattito interno in corso nella comunità cattolica del suo Paese e l’“ascesa di Hitler”.
Nel passaggio incriminato, Müller ha appunto equiparato il cammino di riforma avviato sabato scorso a Francoforte con la catena di circostanze che portarono alla dissoluzione della repubblica di Weimar e all’avvento in Germania del regime nazista.
In particolare, il processo sinodale e la costituzione dell’assemblea di 230 membri, a giudizio del porporato citato dal network tedesco, sarebbero eventi paragonabili all’approvazione da parte del parlamento di Berlino, il 23 marzo del 1933, del “Decreto dei pieni poteri”, messo a punto dal Partito nazionalsocialista e con cui venne data autorità dittatoriale a Hitler.
Le dichiarazioni del cardinale renano hanno subito provocato le feroci critiche dei principali esponenti dell’assemblea sinodale di Francoforte.
Ad esempio, fa sapere Deutsche Welle, il gesuita Bernd Hagenkord, ex giornalista di Radio Vaticana, ha attaccato Müller biasimandolo per stare, con le esternazioni sul nazismo, “avvelenando” il dibattito in corso tra i cattolici di Germania e per stare mostrando un atteggiamento “distruttivo”.
Il prefetto emerito è stato censurato, riporta il network di Bonn, anche dal vescovo di Wurzburg Franz Jung, che ha definito “fuori luogo” le frasi incriminate del porporato, mentre Thomas Sternberg, presidente dell’associazione ZdK, ha accusato il cardinale di esprimere opinioni “slegate dalla realtà”, rimarcando contestualmente che i lavori del Sinodo sarebbero espressione di una profonda concordia tra i credenti laici e la “stragrande maggioranza”
dei vescovi locali.Secondo l’emittente, il “fronte conservatore” che sta criticando il Sinodo della Chiesa cattolica di Germania sarebbe attualmente composto, oltre che da Müller, da altri quattro cardinali.
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