Mentre in Ucraina infuria la guerra, e i belligeranti portano avanti un flebile tentativo negoziale, nel mondo va aumentando il numero di coloro che prendono una posizione o che non la prendono. Il Kazakistan, che è legato sia all'Ucraina sia alla Russia da relazioni bilaterali molto intense, ha una visione molto chiara degli accadimenti e del modo in cui dovrebbero finire.
Invito alla pace
Nella giornata del primo marzo, in occasione del Congresso straordinario del partito di governo, Amanat, il presidente in carica del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, ha espresso ai partecipanti la sua posizione in merito ai fatti che stanno avendo luogo nella vena scoperta del Vecchio Continente.
Parlando al tele-congresso, Tokayev ha dichiarato che "la nostra posizione dovrebbe procedere a partire dal bisogno critico di garantire la sicurezza, la sovranità e l'integrità territoriale del nostro Stato". Il Kazakistan, ha continuato ancora il presidente, "in qualità di Paese che ha ospitato il vertice dell'OSCE nel 2010, insiste sul principio dell'indivisibilità della sicurezza eurasiatica".
Tokayev, inoltre, ha spiegato ai presenti di aver parlato della visione kazaka sulla sicurezza eurasiatica il 10 febbraio, in occasione della sua visita al Cremlino. In quell'occasione, avrebbe ricordato a Vladimir Putin che "i principi dell'indivisibilità e della sicurezza comune stipulano che la comprensione reciproca sia basata sulla fiducia reciproca". "Purtroppo", ha proseguito il presidente kazako, "questo non è accaduto: gli accordi di Minsk sono rimasti sulla carta, e questo ha condotto alle operazioni militari sul territorio dell'Ucraina".
La guerra non sarebbe dovuta cominciare, perché ora "la situazione geopolitica è escalata in un modo che non ha precedenti, ed è giunto il momento di discutere dell'irreversibilità di questa tendenza". Questo è il motivo per cui il Kazakistan "invita entrambi gli Stati a trovare dei punti comuni al tavolo negoziale per raggiungere un accordo: meglio una pace cattiva di una guerra buona; senza pace non può esserci sviluppo".
Conformemente e coerentemente con il proposito di de-escalare la tensione e di far cessare le operazioni militari, Tokayev ha dichiarato che "il Kazakistan è pronto a fornire tutta la possibile assistenza, inclusi servizi di intermediazione, se, ovviamente, venissero richiesti".
Sulle sanzioni
Riguardo l'implementazione del regime sanzionatorio da parte della comunità occidentale, più nello specifico il loro impatto sull'economia kazaka, Tokayev ha spiegato ai presenti di aver delegato ad alcuni di gruppi di lavoro lo studio delle conseguenze della guerra economica alla Russia per lo spazio dell'Unione Economica Eurasiatica.
I gruppi di lavoro, che a loro volta informeranno il Consiglio di Sicurezza delle risultanze emerse dai loro studi, avranno anche un altro
obiettivo, oltre alla valutazione delle dimensioni dell'impatto del regime sanzionatorio, ovvero l'erogazione di consigli all'esecutivo su come evitare che l'economia kazaka soffra per l'accerchiamento economico della Russia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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