Salvi i siti dati per distrutti in Iraq. "Lo Stato islamico non li ha toccati"

Le antiche città di Hatra, Nimrud e Khorsabad non avrebbero subito la furia degli estremisti

(Fonte: Wikipedia)
(Fonte: Wikipedia)

Nel lungo elenco di devastazioni messe a segno dal sedicente Stato islamico, almeno tre sarebbero da depennare. Le milizie di al-Baghdadi non si fanno scrupolo di distruggere opere d'arte e reperti archeologici, posto che non possano venderli per finanziare le proprie attività, ma non tutto ciò che gli viene attribuito sarebbe davvero accaduto.

Nello specifico, le antiche città di Hatra, Nimrud e Khorsabad, tutte e tre in territorio iracheno, non sarebbero state toccate dalla furia del gruppo estremista. Se l'Isis ha certamente fatto scempio nel museo di Mosul, distruggendo alcuni reperti dell'antica città assira di Ninive e diverse copie di statue i cui originali si trovano a Baghdad, altre azioni che gli sono state attribuite non sarebbero invece accadute.

Erano state fonti governative a sottolineare che i miliziani avevano iniziato ad accanirsi contro Hatra, contro Nimrud e Khorsabad. Ma un gruppo di esperti internazionali, del progetto Shirin, ha constatato - immagini satellitari alla mano - che al momento non risultano "distruzioni evidenti", o la presenza di uomini e macchinari atti a distruggere i siti archeologici.

La notizia può far tirare un sospiro di sollievo alla comunità accademica e a chi dava per perduto un pezzo di storia, ma non può essere sovrastimata.

Se questi siti sono ancora in piedi, al netto di possibili incursioni per depredarli, il sedicente Stato islamico si è però accanito senza distinzione su

templi sufi, moschee sciite e antichi monasteri cristiani e nulla fa pensare che smetterà di farlo, forte della convinzione che qualsiasi espressione religiosa al di fuori della propria interpretazione oltranzista dell'islam sunnita sia da eliminare.

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