Le richieste di chiarimenti arrivano dall'America e da Bruxelles, dalla Gran Bretagna e ora anche dall'Italia. Continua ad allargarsi il cerchio delle implicazione politiche legate all'utilizzo di dati che sarebbe stato fatto dalla società Cambridge Analytica e ora a scendere in campo è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni italiana, secondo cui "tali tecniche di profilazione degli utenti e di comunicazione elettorale selettiva sembrerebbero essere state utilizzate nel 2012 anche su commissione di soggetti politici operanti in Italia".
L'Agcom ha inviato una richiesta di informazioni a Facebook, per capire meglio la questione. Una domanda in più a cui il social di Zuckerberg deve adesso rispondere, che va ad aggiungersi a quelle poste dalla Commissione britannica, dalle associazioni dei consumatori in America e dall'Unione Europea.
In particolare, spiega un comunicato dell’Agcom, dal comunicato del 19 marzo pubblicato da Facebook, è emerso che la società mette a disposizione degli utenti applicazioni sviluppate da soggetti diversi dalla piattaforma. Queste app permettono la raccolta di dati degli utenti tali da consentire la realizzazione di campagne mirate di comunicazione pubblicitaria a carattere politico-elettorale, in grado cioè di raggiungere audience profilate in base alle caratteristiche psico-sociali e di orientamento politico.
Con una precedente comunicazione, sono state già richieste informazioni circa l’acquisizione di dati relativi a servizi e strumenti messi a disposizione da
Facebook, sia per gli utenti sia per i soggetti politici, durante la campagna elettorale italiana per le scorse elezioni politiche 2018. Questa seconda richiesta si inserisce pertanto in continuità con le iniziative intraprese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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