Missili su tutta Kiev, poi il buio: il nuovo raid di Putin

Colpita da tre missili una delle più grandi centrali elettriche della città, esplosioni anche a Dnipro. Segnalati quartieri e distretti interamente al buio

Missili su tutta Kiev, poi il buio: il nuovo raid di Putin

I cittadini di Kiev questa mattina sono stati nuovamente svegliati dal rumore delle esplosioni. Un bombardamento infatti ha avuto luogo poco dopo l'alba e, ancora una volta, sono stati colpiti i quartieri centrali della capitale ucraina.

È il secondo giorno consecutivo di un raid mattutino a Kiev, il terzo dal 10 ottobre scorso, giorno del più importante bombardamento russo sulla città dall'inizio della guerra. Obiettivo delle bombe, anche quest'oggi sganciate probabilmente da droni di fabbricazione iraniana usati dai russi, alcune centrali elettriche.

Una in particolare sarebbe stata colpita e pesantemente danneggiata. Si tratta di quella situata nel quartiere di Desnyansky. A renderlo noto è stato il sindaco di Kiev, Vitaliy Klitschko, sentito da Ukrinform.

Secondo i giornalisti della stessa agenzia ucraina, dopo il danneggiamento della centrale in alcuni distretti di Kiev si è verificato un blackout. Ancora adesso una parte della città è al buio e senza energia elettrica.

Uno dei consiglieri del presidente Zelensky, Kyrylo Tymoshenko, ha tracciato un primo bilancio del bombardamento odierno. L'attenzione è puntata principalmente sul quartiere di Desnyansky, dove è situata la centrale colpita. Il consigliere del presidente ucraino, rifacendosi a fonti della difesa aerea di Kiev, ha reso noto che i missili sparati sull'impianto di Desnyansky sarebbero stati almeno tre. Dunque è probabile che i russi abbiano voluto colpire appositamente la zona per recare danni agli impianti elettrici.

La guerra dell'energia elettrica

Del resto quella dell'energia sembra essere una guerra nella guerra. Sia da parte ucraina che da parte russa negli ultimi giorni si è preferito colpire il nemico bombardando impianti usati per l'erogazione di elettricità. È successo nei giorni scorsi anche a Belgorod, città russa poco oltre il confine colpita da alcuni sabotaggi ad opera delle forze di Kiev.

Lasciare al buio la popolazione è uno strumento per far accrescere la tensione e ricattare il governo avversario. Non è un caso che sempre questa mattina un altro attacco è stato segnalato a Dnipro e, anche in questa occasione, a risultare danneggiate sono state infrastrutture energetiche.

L'allarme su Kiev intanto non è

cessato. La popolazione, tornata a vivere in un assetto da guerra dopo mesi di relativa calma, è stata invitata a rimanere nei rifugi e al sicuro e ad evitare, anche nel corso della giornata, spostamenti da casa non necessari.

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