"Siamo un movimento democratico e consideriamo sacrosanti i principi della nostra Costituzione. Quelle di Thomas Haldenwang non sono altro che dichiarazioni politiche". Thomas Haldenwang è il direttore del Bundesverfassungsschutz (BfV), l’Ufficio Federale per la Protezione della Costituzione e cioè i servizi segreti interni della Germania. Gli stessi che all’inizio di maggio hanno messo sotto osservazione Querdenken, il movimento di protesta nato dopo il lockdown dello scorso anno. Chi lo accusa di essere "politicizzato", invece, è Manuel Freimann, uno dei portavoce del gruppo.
Secondo le autorità tedesche il movimento fondato dall’imprenditore Michael Ballweg sarebbe un "pericolo per la democrazia". A preoccupare, in particolare, sono le manifestazioni contro le misure restrittive varate dal governo tedesco per contenere i contagi. La prima è andata in scena il 18 aprile del 2020 nella Schlossplatz di Stoccarda. Da allora le iniziative di protesta si sono moltiplicate. Spesso le marce degenerano in tafferugli e scontri con la polizia. È successo il primo agosto del 2020 quando migliaia di persone sono scese in piazza a Berlino senza mascherina per festeggiare "il giorno della libertà". Di nuovo il 30 dello stesso mese nella capitale e poi in decine di altre città tedesche.
I "Querdenker" sono no-mask, no-vax, simpatizzanti dell’estrema destra, cristiani evangelici, hippie, ma anche appartenenti all’esercito e alle forze dell’ordine. Come Karl Hilz, ex ispettore capo della polizia di Monaco di Baviera, che, secondo l’emittente Zdf, avrebbe fondato un’associazione di poliziotti per invitare i colleghi a disobbedire agli ordini durante le manifestazioni. Il governo federale, avrebbe detto, starebbe attuando una "dittatura" con la scusa della pandemia. Anche lui è finito sotto la lente dei servizi ed è stato sottoposto ad un provvedimento disciplinare.
Di recente pure il canale Youtube dell’organizzazione, seguito da 75mila persone, è stato cancellato con l’accusa di aver violato gli standard della piattaforma "diffondendo video che contenevano fake news". "Non siamo vicini all’estrema destra e tantomeno all’estrema sinistra, siamo un’organizzazione pacifica – spiegano dal movimento al Giornale.it – che si sviluppa dal cuore della società civile. Ci sono anche diversi studi sulla composizione dei partecipanti alle nostre manifestazioni, che spiegano come i dimostranti siano perlopiù anti-autoritari, istruiti e legati alla sinistra".
Il portavoce di Querdenken, insomma, respinge al mittente le accuse di violenza contenute nel dossier dell’intelligence. "Se abbiamo una lista di proscrizione per i politici che sostengono le misure restrittive del governo? La risposta è semplice: no, questa lista non esiste". Per i "Querdenker" i mesi di chiusura per limitare il contagio hanno fatto "più male che bene". Il governo, accusano, "doveva proteggere le categorie a rischio e contrastare il virus con strumenti basati su evidenze mediche". A criticare la "gestione Merkel" è più di un tedesco su due, secondo un recente sondaggio di Yougov per l’agenzia Dpa. E la percentuale degli insoddisfatti sale addirittura all’84 per cento tra l’elettorato sovranista dell’AfD.
Per gli attivisti anti-lockdown la quarta legge sulla protezione dall’infezione, il famoso "freno di emergenza" voluto dalla cancelliera Angela Merkel per combattere la pandemia, "è una minaccia alla democrazia liberale". "Questa legge – denunciano – sospende i principi essenziali di uno Stato costituzionale e mina di diritti fondamentali per i quali i nostri padri hanno combattuto con la scusa di una non meglio definita situazione epidemica di portata nazionale". Incolpano il governo di aver messo loro il bavaglio: "Le voci critiche non possono essere marginalizzate etichettandole sommariamente come di estrema destra o cospirazioniste".
"Noi – conclude il portavoce – non vogliamo creare un partito, vogliamo solo che i cittadini possano recuperare i propri diritti fondamentali, a prescindere dal fatto che siano vaccinati o meno. La legalità deve essere ripristinata nella sua interezza così come i processi democratici". Prima di Querdenken a finire sotto la lente d’ingrandimento dell’intelligence, lo scorso marzo, era stata Alternative für Deutschland, accusata di essere un partito di "estrema destra" e una minaccia per le istituzioni.
Le motivazioni sono contenute in un rapporto di mille pagine che mette in luce la progressiva radicalizzazione di alcune correnti. Ma per i leader del partito, Tino Chrupalla e Alice Weidel, la decisione, che arriva a pochi mesi di distanza dall’appuntamento del 26 settembre con le elezioni federali, "mira a cercare di ridurre deliberatamente le possibilità di successo dell’AfD alle urne".
Insomma, l'Ufficio per la protezione della Costituzione, secondo la formazione euroscettica, "sta causando gravi danni all'ordine democratico" e per questo i vertici hanno espresso la volontà di intraprendere un’azione legale ala Corte Costituzionale federale per denunciare quella che considerano una
"interferenza ingiusta nella campagna elettorale". "Un sistema del genere non esiste in nessun altra democrazia, ed oggi - attaccano dagli uffici dell’AfD a Berlino - viene usato contro chiunque critichi il governo, è uno scandalo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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