Più di nove anni dopo la rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI, chi ha vissuto al suo fianco i giorni che separarono il Concistoro della Declaratio dall'ultimo saluto ai fedeli dal balcone del Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo non ha smesso di ricordarli con commozione. È il caso di monsignor Georg Gänswein, prefetto della Casa Pontificia e storico segretario personale del Papa emerito, che la scorsa settimana non è riuscito a trattenere le lacrime mentre pronunciava un discorso di ringraziamento in occasione della cerimonia per i 95 anni di Ratzinger organizzata a Monaco, nella Sala Hubertus del Palazzo di Nymphenburg. "Non avrei pensato che l’ultimo tratto di strada dal Monastero alle porte del Cielo dove sta Pietro potesse essere così lungo", ha detto il presule tedesco di fronte ad una platea silenziosa, dovendosi interrompere tre volte per l'emozione prima di completare la frase.
La cerimonia, voluta dall'Istituto Joseph Ratzinger di Ratisbona, è stata trasmessa in diretta dal canale televisivo americano Ewtn e ha avuto uno spettatore d'eccezione all'interno delle Mura Leonine: il Papa emerito stesso. Proprio le immagini che hanno immortalato le lacrime di Gänswein sono presto divenute virali sui canali social dedicati a Benedetto XVI ed hanno fatto temere un peggioramento delle condizioni di salute del novantacinquenne. In realtà, chi ha avuto modo di incontrarlo di recente al Monastero Mater Ecclesiae lo ha trovato lucido e di buon umore, nonostante i normali acciacchi legati all'età avanzata.
Il 2022 non è stato un anno facile per Joseph Ratzinger: un grande dispiacere, infatti, è arrivato a gennaio proprio dalla sua Germania dopo la pubblicazione del rapporto sulla gestione degli abusi nell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga che metteva nel mirino la sua condotta da arcivescovo per fatti relativi al 1980. Le accuse di aver coperto un sacerdote pedofilo, già respinte con una memoria difensiva di 82 pagine inviata allo studio legale che si è occupato del dossier, lo hanno convinto a prendere carta e penna e scrivere una lettera pubblica datata 6 febbraio nella quale ha fatto riferimento all'evenienza di trovarsi "ben presto di fronte al giudice ultimo della vita" ed ha espresso gratitudine a Papa Francesco per "la fiducia, l'appoggio e la preghiera" espressagli personalmente. Nei giorni scorsi, da Traunstein è arrivata la notizia di una denuncia civile presentata da una vittima di questo prete contro Ratzinger e il suo successore a Monaco, il cardinale 94enne Friedrich Wetter.
C'è da dire che ancora prima della pubblicazione del report a gennaio era già stato chiarito che nel caso in questione, l'allora arcivescovo Ratzinger non era a conoscenza delle violenze commesse dal religioso e in ogni caso non aveva autorizzato il suo coinvolgimento in attività pastorali ma soltanto la concessione di un alloggio a Monaco. Nonostante ciò, il Papa emerito è stato oggetto di critiche da una parte dell'episcopato tedesco e in particolare dal presidente della Conferenza episcopale, monsignor Georg Bätzing e dal suo predecessore, il cardinale Reinhard Marx.
Quest'ultimo, padrone di casa a Monaco in quanto attuale arcivescovo, non era presente alla cerimonia organizzata a Palazzo di Nymphenburg.
Oltre a Gänswein, a celebrare i 95 anni di Ratzinger c'erano invece il nunzio apostolico in Germania, Nikola Eterović e l'ex presidente della Baviera, Edmund Stoiber che lo ha indicato come "la più grande personalità" incontrata nella sua vita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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