È un segnale chiaro di una tensione quantomai palpabile la decisione della Russia di spostare sulla costa siriana i sistemi anti missile S-400. Una mossa che ha messo in allarme gli Stati Uniti, con l'ambasciatore a Mosca che alla Interfax ha detto di temere che la decisione "complichi la situazione", auspicando poi che le batterie non siano puntate sui caccia della coalizione internazionale.
Ieri il ministero della Difesa russo ha annunciato lo spostamento nella base aerea di Hmeymim, dove è di stanza l'aviazione russa impegnata nei cieli siriani. Una scelta arrivata a poche ore dall'abbattimento di un Sukhoi Su-24, colpito sul confine dalla Turchia, che sostiene si fosse reso responsabile di uno sconfinamento.
Lo spostamento delle batterie anti-missilistiche non è l'unica misura presa a Mosca, che ha deciso di mostrare i muscoli e affiancherà aerei da combattimento ai bombardieri impegnati in missione in Siria e ha rafforzato anche la difesa dal mare, con l'incrociatore Moskva che vigila sull'area costiera di Latakia, bastione governativo. Il Cremlino è stato chiaro ieri: tutti i mezzi disponibili per mettere in sicurezza l'aviazione saranno messi in campo. E intanto accusa Ankara di non avere chiesto scusa, né proposto un risarcimento.
Il portavoce dell'ambasciata americana a Mosca, William Stevens, ha comunque ribadito il punto di vista di Washington, ossia che in nessun modo l'incidente avvenuto al confine turco-siriano viola il memorandum di intesa siglato per governare le operazioni delle due coalizioni, quella russa e
quella a guida americana, impegnati negli affollati cieli siriani. Questo perché gli F-16 volavano nei propri cieli e gli Stati Uniti sostengono "il diritto della Turchia a difendere il proprio territorio e spazio aereo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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