L'Australia è in ginocchio: almeno 23 morti in roghi

Per fronteggiare l'emergenza, le autorità hanno richiamato in servizio oltre 3mila militari riservisti. Migliaia le persone evacuate e numerose le spiecie a richio

L'Australia è in ginocchio: almeno 23 morti in roghi

L'Australia continua a bruciare. E, per cercare di contrastare l'emergenza incendi, che prosegue ininterrottamente da inizio settembre, le autorità hanno richiamato in servizio i 3mila militari riservisti.

Da settembre, i roghi hanno già causato 23 morti, la distruzione di 1.500 case e l'annientamento di un territorio grande due volte il Belgio. Solamente considerando il lasso di tempo dal 20 dicembre ad oggi, le fiamme hanno distrutto 100mila ettari di foresta, la maggior parte della quale rientra nel parco nazionale Flinders Chase, che ospita 60mila canguri, 50mila koala e diversi esemplari di altre specie in via di estinzione. Nei mesi scorsi, avevano fatto il giro del mondo il video del koala, salvato dalle fiamme da una donna, che lo aveva coperto con la sua maglietta. Sono numerosi i koala morti nei roghi e oltre 100 quelli feriti, che sono stati sottoposti alle cure dei veterinari, come alcuni piccoli esemplari, rimasti orfani e salvati nella zona di Adelaide Hills, le cui immagini stanno facendo il giro del web (guarda il video).

La situazione non sembra accennare a un miglioramento, dato che le temperature dell'estate australiana sono sempre più torride e continuano a superare i 40 gradi, con punte di 48,9 gradi alla periferia di Sydney. Inoltre, i forti venti non fanno altro che alimentare il fuoco, rendendo ancora più difficile il lavoro dei vigili del fuoco. Le fiamme sono così intense da aver colorato il cielo di arancione intenso o di giallo, in alcune parti del Paese.

Le persone costrette ad evacuare sono oltre 100mila, in tre Stati, e il governo ha disposto che la nave da guerra Adelaide collabori alle operazioni e che le basi militari ospitino gli sfollati. Le autorità, inoltre, hanno richiamato in servizio oltre 3mila riservisti. Ad annunciare la più grande mobilitazione del dopoguerra è stato il primo ministro Scott Morrison, che ha spiegato: "Stiamo pagando un alto prezzo". Inoltre, il governo ha stanziato 20 milioni di dollari australiani (12,4 milioni di euro) per comprare 4 aerei per lo spegnimento degli incendi.

Il premier è sotto accusa per il ritardo nella risposta agli incendi e per il poco impegno nel contrastare i cambiamenti climarici. Intanto, le temperature non sembrano accennare a diminuire e anche nei prossimi giorni è previsto caldo torrido e vento forte.

Agi riferisce che nello Stato di Victoria sono stati segnalati 73 nuovi incendi, che si sommano a quelli dei giorni scorsi. La parte più colpita è quella al confine con il New South Wales, dove 3mila pompieri sono alle prese con 150 roghi. Le immagini della devastazione disegnano uno scenario quasi apocalittico.

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