Londra, jihadista siciliano riceve il sussidio di disoccupazione

Gianluca Tomaselli è tornato nel 2014 dalla Siria, dove ha combattuto per un gruppo jihadista poi confluito nell'Isis: ora è sotto indagine a Londra, che però gli dà pure la disoccupazione

Londra, jihadista siciliano riceve il sussidio di disoccupazione

Un jihadista italiano di ritorno dalla Siria è stato messo sotto indagine dalla polizia britannica ma al tempo stesso, da quando è rimasto disoccupato, riceve pure un sussidio di disoccupazione.

Si potrebbe riassumere così la paradossale storia di Abu Abdullah Al Britani, alias Gianluca Tomaselli, 28enne di Termini Imerese indagato in Inghilterra per terrorismo. Tomaselli, va detto subito, è nato in provincia di Palermo ma non ha mai vissuto in Sicilia. Si è trasferito a Londra con la famiglia quando era ancora bambino. Qui la conversione all'islam e la decisione di partire per la Siria, a combattere sotto le bandiere della brigata Rayat al Tawheed, un manipolo di britannici che sono confluiti nello Stato islamico.

Nel 2014 abbandonò il Medio Oriente per rientrare nella capitale britannica, dove trovò un impiego come guardiano del parcheggio di un ospedale nella zona est della città. I servizi britannici lo pedinavano da tempo quando Tomaselli ha iniziato a pubblicare messaggi inequivocabili: incitamenti alla jihad e proclami contro la democrazia. Ancor peggio, espliciti appelli a realizzare attentati sui bus rossi - i famosi double decker - di Londra.

Ma quando gli uomini dell'MI5, dopo averlo inserito nelle liste dei foreign fighters, lo hanno

scoperto, i servizi sociali britannici hanno deciso di attribuirgli un sussidio di disoccupazione per "compensare" la perdita dello stipendio seguita alla sospensione dal vecchio lavoro di parcheggiatore.

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