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#MeToo e lo scandalo Weinstein hanno cambiato tutto anche sul set. Dimenticavi le scene di sesso alla
Ultimo tango a Parigi dove il personaggio di Brando sodomizza la Schneider: ora sui set cinematografici c’è un nuova figura figlia del politicamente corretto, ed è l’Intimacy Coordinator. Secondo l’
Huffpost, questi "coordinatori dell’intimità” rappresentano una delle più grandi evoluzioni di Hollywood a seguito del movimento #MeToo. Questi esperti lavorano con registi e attori per rendere le scene di sesso “più sicure”. Tutto deve essere controllato e minuziosamente condiviso dagli attori e soprattutto dalle attrici donne per scongiurare qualsiasi tipo di presunto abuso o violenza sessuale. Tutti devono essere perfettamente consapevoli di ciò che fanno. Nulla è lasciato all'improvvisazione.
Di cosa si occupa dunque l’Intimacy Coordinator? Come spiega Il Fatto Quotidiano, deve supervisionare le prove, stabilire in anticipo le nudità, sincerarsi dell'esplicito consenso degli attori prima del contatto fisico, predisporre guaine e marsupi per evitare l' accostamento dei genitali, prescrivere termini adatti per indicare parti del corpo e attività sessuali, assicurarsi la completa coreografia delle scene di sesso, come se fossero di lotta, e così via.
Da tuttu questo è nato un vero e proprio business, con diverse agenzie che ora operano sui set di serie tv e film. Lo sa bene Alicia Rodis che, insieme a Tonia Sina e Siobhan Richardson, ha co-fondato Intimacy Directors International (Idi) nel 2015 e dopo l'eplosione del #MeToo nel 2017 ha ricevuto sempre più richieste di collaborazione.
In un’intervista rilasciata a Variety, Rodis, che lavora sul set della serie tv della Hbo "The Deuce", spiega: “Il consenso è uno dei pilastri del lavoro che faccio e il consenso inizia nel casting. Abbiamo bisogno di sapere per cosa la gente sta firmando" osserva l’Intimacy Coordinator.
"Di solito riceviamo persone che sono nel settore - quindi attori, registi, un sacco di stuntmen. In particolare lavoriamo per la Hbo. L'allenamento alla sensibilità e alla diversità è una parte enorme del nostro programma, un allenamento anti-molestie; abbiamo un bel programma!".
Tra le Intimacy coordinator più famose c’è poi
Ita O' Brien, che ha stilato le linee guida
"Intimacy on Set”. Al punto numero due di questo piccolo manuale di comportamento, si legge: "Nessuna audizione iniziale o provino deve includere scene di sesso o contemplare la nudità. Laddove, in circostanze eccezionali, la nudità o la semi-nudità siano richieste in un provino, l'attore deve essere informato in anticipo. Tutto il materiale registrato deve essere protetto e distrutto una volta che il ruolo è stato assegnato" .
Inoltre, "l'attore firmerà un accordo scritto con il Casting Director che qualsiasi registrazione di un'audizione nuda o semi-nuda sarà riservata". E se si vogliono fare audizioni con indumenti specifici - ad esempio costumi da bagno - "gli attori e le attrici devono essere informati in anticipo". Quando si lavora con la nudità, poi, "il regista deve discutere i dettagli di ogni scena di nudo con gli attori e ottenere il consenso dell'attore per iscritto". Nessuno spazio per l’improvvisazione, dunque: ogni scena deve essere concordata fino all’ultimo dettaglio da registi e attori. Così il tribunale politically correct del #MeToo ha deciso.