Diecimila nuove assunzioni: diecimila rifugiati, da impiegare nelle caffetterie della catena Starbucks, in risposta al decreto presidenziale di Donald Trump che blocca l'ingresso negli Stati Uniti ai cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana.
Una decisione, quella presa da Howard Schultz domenica, che si è conquistata la sua dose di consensi, ma ha anche scatenato molto polemiche, con la fascia di utenti dei social network che sostiene il presidente americano pronta a boicottare la catena, come segno politico.
#BoycottStarbucks è l'hashtag sotto cui si concentra la protesta, ancora tra i più utilizzati questa mattina. Molti i messaggi che difendono la scelta di Trump. In uno di questi, citato dal quotidiano Independent, si legge: "Mentre il presidente lavora per creare lavori per gli americani, il Ceo vuole assumere 10.000 rifugiati.
E a noi chi pensa?".Dall'altra parte, l'opinione diametralmente opposta. "Quelli che sostengono Trump vogliono #BoicottareStarbucks - scrive l'utente Philip Harris -. Bwahaha (sic)! Grande, code più corte e un gran caffè".
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