Nizza, un bambino di 8 anni accusato di apologia di terrorismo

Il ragazzino aveva detto in classe: "Mi sento dalla parte dei terroristi jihadisti". Denunciato dal preside dell'istituto

Nizza, un bambino di 8 anni accusato di apologia di terrorismo

Tra paura e psicosi, il passo è breve. Anzi, brevissimo. "Mi sento dalla parte dei terroristi jihadisti", aveva detto in classe. Una frase che è bastata a un bambino francese di soli 8 anni, nel clima terrore innescato dalle stragi che hanno coinvolto la Francia, per venire interrogato dalla polizia per apologia di terrorismo. A denunciare il piccolo è stata la direzione della scuola, nel centro di Nizza, sulla Costa Azzurra. L'avvocato della sua famiglia, Sefen Guez Guez, ha manifestato stupore e irritazione: "Siamo di fronte a un'isteria collettiva - ha protestato - il mio cliente ha 8 anni! Non si rende conto della portata delle sue frasi. Non ha senso".

Il piccolo Ahmed, il cui nome svela radici familiare musulmane, frequenta la terza elementare. All'indomani della strage nella redazione del giornale satirico Charlie Hebdo ha risposto così - secondo il legale - a chi gli chiedeva di dire Je suis Charlie: "Sono dalla parte dei terroristi, perché sono contro chi fa le caricature del profeta Maometto." I genitori, immediatamente avvertiti, gli hanno peraltro "spiegato che si trattava davvero di terrorismo, aggiungendo tutti i motivi per cui si doveva ovviamente stare dalla parte delle vittime a Charlie Hebdo".

Ma il chiarimento non è bastato. Mentre sembrava che tutto si fosse risolto, il 21 gennaio scorso il direttore della scuola ha deciso di inoltrare una querela per apologia di terrorismo contro Ahmed e per "intrusione" da parte di suo padre. Il genitore, in effetti, notando che suo figlio era scosso ed emarginato dal resto dei compagni dopo quella frase, lo ha accompagnato per tre volte fin nel cortile di ricreazione, dove i genitori non sono ammessi e dal quale è stato invitato ogni volta ad uscire. Secondo fonti della polizia, nella denuncia si dice che il piccolo Ahmed avrebbe pronunciato anche le frasi: "bisogna uccidere i francesi" e "i giornalisti se la sono cercata". Inoltre, avrebbe rifiutato di rispettare il minuto di silenzio in memoria delle vittime.

Il piccolo, nell'interrogatorio, pare abbia però sottolineato di non essersi reso conto della gravità delle sue affermazioni. Mentre il padre, ha precisato la fonte investigativa, "ha manifestato rammarico per le frasi del figlio".

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