Vergogna. Non c'è altra parola per commentare il degrado in cui versa la cattedrale di Notre-Dame di Parigi, che come racconta la corrispondente di Repubblica dalla capitale francese Anais Ginori sta cadendo letteralmente a pezzi nell'indifferenza dello Stato francese.
La basilica più importante di quella Francia un tempo definita "figlia primogenita della Chiesa" è prostrata. Dimenticata, umiliata, abbandonata. Lasciata a sgretolarsi, pietra su pietra, a oltre un secolo e mezzo dall'ultimo restauro.
La manutenzione spetterebbe allo Stato francese, che con la legge del 1905 sequestrò i beni della Chiesa e ne assunse la proprietà ma oltre 112 dopo non trova i soldi per mantenerli come la pietà religiosa e il rispetto per la storia e la cultura imporrebbero. La corrispondente di Repubblica racconta di statue e doccioni crollati a terra e mai restaurati; racconta di arti rampanti pericolanti e di balconate che crollano.
La cattedrale raccontata nell'omonimo romanzo di Victor Hugo rischia di sbriciolarsi sotto gli occhi del mondo ma i politici francesi, cronicamente malati di laicismo, preferiscono non farsi vedere troppo vicini alla chiesa. Certo, fare pagare un biglietto ai dodici milioni di visitatori che ogni anno ne varcano i portoni sarebbe di gran lunga la soluzione più facile ma a Notre Dame specificano, con grande dignità, che mettere un prezzo all'ingresso significherebbe "stravolgere la natura del luogo." Con l'acuirsi della minaccia terroristica i costi della sicurezza sono ulteriormente lievitati e il ricavato dalla vendita dei biglietti per salire alle due torri basta appena per coprire i costi vivi della manutenzione e della celebrazione delle otto Messe quotidiane.
Il denaro necessario a un restauro è tanto: 150 milioni di euro, che ora si spera di raccogliere in America perché in Francia sono in pochi quelli disposti a metterci la faccia e ad associare il proprio nome al restauro di un bene religioso così complesso.
608px;">Con grande sforzo, la Sovrintendenza ha ottenuto almeno lo stanziamento del denaro necessario per mettere in sicurezza la meravigliosa facciata gotica, che minacciava direttamente i passanti che ogni giorno attraversano il sagrato a piedi o in bicicletta. Ma per il resto della cattedrale, non c'è ancora nessuno disposto a mettersi una mano sul portafoglio. E ancora prima, sulla coscienza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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