''Ci si può immaginare che da qualche parte del mondo ci sia via Pol-Pot, viale Augusto Pinochet o piazza Idi Admin Dada? No. E allora perché accettare via Leopolodo II?''. Sono questi, parafrasati, alcuni degli interrogativi che l'editore e scrittore belga Marc Wiltz ha posto nel testo che accompagna la petizione lanciata per abolire a Parigi via Leopoldo II nel 16 Arrondisment. Una battaglia, quella proposta dall' intellettuale di Havré, che mira a togliere onorificenze al sovrano del Belgio conosciuto per aver creato lo Stato Libero del Congo e per aver promosso una delle più spietate imprese coloniali.
La brama di espansione, il desiderio di ricchezza e anche una strategia geopolitica finalizzata a far acquisire al neonoato regno europeo maggior prestigio, portarono il re a colonizzare e uccidere indiscriminatamente milioni di congolesi.
Secondo gli storici infatti, sebbene Leopoldo II non si sia mai macchiato le mani del sangue di un cittadino africano, ad ogni modo è stato il pensatore e promotore di un genocidio che conta tra i 3 e i 10 milioni di morti oltre a migliaia di persone mutilate dai funzionari di Bruxelles.
La lotta contro il sovrano belga, già a inizio novecento, aveva incendiato l'animo di numerosi scrittori tra i quali Joseph Conrad, Conan Doyle e Mark Twain e oggi, la rivendicazione dell'ignominia storica di Leopoldo II ritorna sulle punte delle penne degli scrittori europei.
Occorrerà vedere però quale sarà il volere dei politici a cui è indirizzata la petizione e toccherà dunque a Hollande e al sindaco di Parigi Anne Hidalgo prendere la loro posizione difronte alla storia. Anche quando questa è una realtà scomoda.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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