La manifestazione non era stata autorizzata, ma sugli Champs Élysées si sono comunque radunati a migliaia. Tutti con il gilet giallo, il simbolo della protesta. Mattinata di scontri nel cuore di Parigi: dalle prime ore del giorno i manifestanti che da una settimana protestano contro l'aumento dei prezzi della benzina si sono riuniti nel cuore della capitale. Il ritrovo non era stato consentito dalle forze dell'ordine: la manifestazione autorizzata si doveva tenere a partire dalle 14 nella zona di Champ de Mars, vicino alla Tour Eiffel. Ma i gilet gialli non hanno desistito.
L'obiettivo era sfilare nei pressi dell'Eliseo e degli altri palazzi del potere, al grido di "Dimissioni per Macron" e "La polizia con noi". Invece i gendarmi hanno reagito: secondo quanto riportato dall'agenzia Afp, i poliziotti hanno utilizzato gas lacrimogeni e idranti per respingere i manifestanti.
Mobilitazioni sono segnalate anche nell'area intorno a Parigi. Dopo la prima grande ondata di proteste, che sabato scorso ha portato nelle strade oltre 250mila persone, i gilet gialli non si sono fermati. Circa 36mila persone hanno risposto su Facebook all'appello a scendere in piazza a Parigi, lanciato dagli organizzatori del movimento. L'obiettivo era arrivare fino a Place de la Concorde, ma il ministero dell'Interno e la prefettura di Parigi hanno scartato l'ipotesi per ragioni di sicurezza proponendo come luogo alternativo il Champ-de-Mars. A loro volta i cosiddetti 'gilets jaunes' hanno rifiutato questa soluzione spiegando di non voler essere tenuti lontani dai luoghi del potere parigino.
E hanno quindi inviato un "comunicato", firmato "I cittadini francesi" e pubblicato sui social, annunciando un "raduno di individui su iniziative personali", "tutto il giorno" nel "distretto degli Champs Élysées" .Solo intorno alle 19 le forze dell'ordine hanno sgomberato gli Champs Élysées e la situazione è lentamente tornata alla calma, con la circolazione riaperta al traffico delle automobili su place de la Concorde.
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