Si torna a parlare della controversa legge sull'Olocausto in Polonia, dopo l'approvazione da parte del parlamento e le proteste dalla comunità internazionale, in particolare da parte di Israele, Stati Uniti e Ucraina. Il presidente polacco, Andrzej Duda, ha reso noto che la firmerà la legge ma ha chiesto alla Corte costituzionale di verificarne la conformità con la carta fondamentale, per quanto riguarda la libertà di espressione e l’articolo che prevede pene carcerarie per chi accusa la nazione o lo Stato polacco di partecipazione ai crimini nazisti.
La legge, di recente approvazione, stabilisce pene fino a tre anni di carcere per chiunque si riferisca ai campi nazisti come campi "polacchi" o accusi la Polonia di complicità con i crimini della Germania nazista. Nonostante le forti polemiche ha ricevuto il semaforo verde da parte del parlamento.
Ieri è uscita la notizia che il governo polacco ha cancellato la visita del ministro israeliano della Pubblica istruzione, Naftali Bennett. "L'hanno fatto - racconta - perché io ho menzionato i crimini del suo popolo. Sono onorato".
Leader del partito nazionalista Focolare ebraico, Bennet aveva detto: "Sono determinato a dire esplicitamente quanto la storia ha provato, che c'è stato un coinvolgimento della nazione polacca nell'uccisione di ebrei durante l'Olocausto. Dirò la verità, dove la verità è avvenuta".
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