Recuperato caccia Usa al largo dell'Italia. Corsa per tenere lontani i russi

L'F-18 era imbarcato sulla portaerei Uss Harry Truman. La Marina degli Stati Uniti ha comunicato oggi di avere recuperato il mezzo il 3 agosto scorso

Recuperato caccia Usa al largo dell'Italia. Corsa per tenere lontani i russi

La ricerca si è conclusa con successo: la Marina degli Stati Uniti ha comunicato che il 3 agosto è riuscita a recuperare l'aereo F-18E Super Hornet imbarcato a bordo della portaerei USS Harry S. Truman e che si era inabissato l'8 luglio 2022 nel Mediterraneo per "maltempo". Dopo quasi un mese di ricerche, avvenute non lontano dalle coste italiane, le squadre della Us Navy sono riuscite a individuare il caccia e issarlo a bordo della nave Everest, impegnata nelle ricerche. La MPV Everest, come riporta Repubblica, è un'imbarcazione della società lussemburghese Maritime Construction Services "impiegata per riparare condotte sottomarine e piattaforme petrolifere". L'aereo, secondo quanto riferito dalla Marina americana, è stato poi portato in una "vicina base militare" per poi essere inviato negli Stati Uniti, anche se non è chiaro quale possa essere la base dove si trova al momento l'F-18.

Per gli Usa si tratta della chiusura di un incidente che ha messo in allarme (e anche in imbarazzo) la Marina. Negli ultimi tempi, alcuni incidenti che hanno coinvolto la flotta Usa, sia per quanto riguarda le unità navali sia l'aviazione, hanno fatto porre l'accento su alcune lacune strutturali della Navy. Problemi che giungono in momento abbastanza delicato anche per quanto riguarda la sfida con la Russia e che ha coinvolto in particolare proprio il Mediterraneo. L'incidente della Uss Truman, quello appunto che ha riguardato l'F-18 caduto nel Mediterraneo, è giunto per esempio in una fase in cui la Marina degli Stati Uniti ha voluto inviare un forte segnale di presenza nella regione euro-mediterranea proprio in contrapposizione alle attività di Mosca. Da tempo il Pentagono e le varie forze armate dell'Alleanza Atlantica hanno avvertito sulla presenza della Marina russa in quest'area, ed è chiaro che questo continuo e persistente traffico di unità nemiche comporti uno stato di tensione costante. E anche di estrema attenzione per qualsiasi episodio che possa dare un vantaggio alle forze avversarie.

Il vantaggio, in questo caso, poteva consistere nel ritrovamento di alcuni frammenti dell'aereo nelle acque del Mediterraneo, dove sono presenti anche unità sottomarina della Flotta russa. La questione fu posta anche per un altro incidente, quello che coinvolse un F-35B britannico precipitato al largo del Mediterraneo orientale a novembre. In quell'occasione parteciparono diverse unità Nato a causa della prossimità del luogo dell'incidente dal porto russo di Tartous, in Siria.

In quest'occasione, la presenza di navi di scorta alla portaerei Truman rendevano più difficile l'avvicinamento di mezzi del Cremlino (in quei giorni si è avvicinato un battello per ricerche idrografiche), ma è chiaro che la possibilità di attività di spionaggio russo e la volontà di chiudere rapidamente questo incidente hanno reso urgenti le ricerche dell'F-18.

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