L'ombra sulla mossa definitiva dello Zar: "Può usare queste armi"

I soldati russi sono stati respinti nella città di Makariv, a circa 60 km dalla capitale Kiev. Intanto nella notte Biden è tornato ad attaccare pesantemente Vladimir Putin

L'ombra sulla mossa definitiva dello Zar: "Può usare queste armi"

La nuova notte di guerra per Kiev non è stata caratterizzata solo dalle sirene di allarme aereo e dalle esplosioni udite in lontananza. Attorno alla capitale si è combattuto duramente, soprattutto nella località di Makariv. Gli ucraini ne hanno rivendicato nelle scorse ore la riconquista, affermando in tal modo di aver nuovamente bloccato l'avanzata russa. Nel frattempo sirene di allarme aereo hanno risuonato in tutte le regioni dell'Ucraina. E dagli Usa è arrivato un nuovo, inquietante, monito della Casa Bianca. Per Biden, infatti, Putin sarebbe pronto a usare anche armi chimiche per vincere la guerra.

La battaglia per Makariv

Makariv è una cittadina di circa diecimila abitanti situata in un luogo strategico per l'attuale battaglia di Kiev. Si trova infatti esattamente a ovest, a ridosso dell'autostrada che dal centro della capitale ucraina conduce verso Zhytomir e verso le province occidentali dell'Ucraina.

Una località quindi doppiamente importante. Da un lato si trova nel principale fianco dell'avanzata russa su Kiev, dall'altro è importante averla per controllare il flusso di armi proveniente dalle regioni occidentali.

Secondo quanto riportato dall'esercito ucraino, a Makariv i russi avrebbero provato a sfondare. Ne è nata una battaglia molto dura, con le truppe di Mosca provenienti dal settore nord occidentale di Kiev in grado di ingaggiare con gli ucraini feroci combattimenti. Il centro della cittadina nella serata di ieri era dato in mano ai russi.

Nel corso della notte il nuovo ribaltamento. “Abbiamo il totale controllo di Makariv – si legge in una nota dello stato maggiore ucraino riportata sul Kyiv Indipendent – la bandiera ucraina è stata nuovamente issata su Makariv”. Secondo le forze di Kiev, le truppe ucraine avrebbero respinto l'attacco russo, con i soldati di Mosca costretti a ripiegare verso nord.

Sul campo sarebbero morti diversi soldati su entrambi i fronti. Nei giorni scorsi a Makariv era stata segnalate la morte di alcuni civili.

Sirene di allarme in tutta l'Ucraina

Non sono mancati nuovi raid in diverse province del Paese. Quando oramai si erano affacciate anche le prime luci dell'alba, il servizio per le emergenze ha segnalato l'attivazione delle sirene di allarme aereo in gran parte delle città ucraine e in almeno una località di ogni provincia del Paese.

Sono stati riportate esplosioni nelle periferie delle grandi città, anche se l'attenzione principale durante la notte è andata sulla battaglia per Makariv. Nella capitale Kiev le ultime ore sono trascorse relativamente tranquille. Pochi gli abitanti in giro per via del coprifuoco imposto per 36 ore, i cittadini per strada erano soprattutto persone in cerca di un rifugio in cui ripararsi dopo l'attivazione degli allarmi aerei.

Biden: “Putin punta all'uso di armi chimiche”

Nella notte appena trascorsa è tornato a parlare il presidente Usa Joe Biden. Il capo della Casa Bianca è intervenuto sull'Ucraina a poche ore di distanza il richiamo dell'ambasciatore Usa a Mosca, a cui è stata affidata una lettera di protesta per le parole pronunciate dallo stesso Biden contro Putin nei giorni precedenti.

Il presidente Usa è tornato ad attaccare pesantemente il presidente russo. “Sappiamo – ha dichiarato – che sta valutando l'uso di armi chimiche in Ucraina”. Secondo Biden il leader russo sarebbe oramai “con le spalle al muro” e potrebbe a breve scatenare “armi ancora più micidiali”.

Tuttavia da Mosca hanno negato ogni

possesso di armi chimiche. "Quelle di Biden - ha spiegato il viceministro degli Esteri, Serghei Ryabkov - sono soltanto delle insinuazioni. Noi non abbiamo arsenale chimico. Gli Stati Uniti smettano di minacciare la Russia".

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