E' stato arrestato e accusato di corruzione il leader di Samsung, Lee Jae-yong, dopo che ieri la corte del distretto centrale di Seul ha approvato il mandato d'arresto in relazione alle indagini per il suo presunto ruolo nello scandalo che ha portato il Parlamento sudcoreano a porre sotto impeachment la presidente Park Geun-hye. Il tribunale ha autorizzato l'arresto del vice presidente del gruppo per "le nuove accuse e prove presentate", quindi il magnate 48enne è stato portato in cella nel carcere di Uiwang, a sudovest di Seul, ha riferito Korea Herald.
I procuratori hanno ora 20 giorni per confermare la detenzione oppure rilasciarlo in libertà condizionale, ha spiegato l'agenzia Yonhap. La giustizia sta tentando di stabilire se Lee Jae-yong abbia dato appoggio economico a Choi Soon-sil, la consigliera della presidente sospesa Park, in cambio dell'assenso del governo a un accordo di fusione di due controllate. Lo stesso tribunale di Seul aveva respinto una precedente richiesta di arresto a gennaio per mancanza di prove, ma questa volta ha ritenuto che in tre settimane siano stati trovati nuovi elementi di prova.
Oltre che per tangenti, il leader di Samsung è stato accusato di ostruzione alla giustizia e violazione della legge sul trasferimento di asset all'estero. I giudici hanno invece rifiutato di emettere un mandato di arresto nei confronti del presidente di Samsung Eectronics, Park Sang-jin, che secondo i procuratori avrebbe avuto un ruolo importante nella rete di favori con la consigliera di Park, Choi Soon-sil.
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