Prima parole anche dal versante russo sui fatti di questa notte di Zaporizhzhia, città che ospita la centrale nucleare più grande d'Europa conquistata dalle truppe di Mosca. Il governo ucraino, durante le ore della battaglia per la presa dell'area, ha parlato di fatti molto gravi accusando la Russia di voler mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini bersagliando la centrale. Zelensky ha apertamente parlato di “terrorismo nucleare”.
Secondo gli alti comandi della Difesa russa, al contrario, non c'è mai stato un reale problema per la sicurezza. Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa, ha parlato di “provocazioni da parte ucraina” per accusare Mosca di un tentato disastro nucleare.
“I livelli di radiazione sono normali – ha dichiarato Konashenkov – dopo la nostra conquista della centrale il personale è tornato a lavoro normalmente e monitora i livelli di radiazione”. In poche parole, lo scambio di colpi di questa notte non avrebbe mai creato seri problemi alla centrale e non ci sarebbe alcun rischio di fughe radioattive.
La versione di Mosca
Secondo quanto ricostruito da Konashenkov, tutto sarebbe iniziato intorno alle 2:00 di notte. “Mentre era in corso un pattugliamento dell'area protetta adiacente all'impianto – si legge nelle dichiarazioni del portavoce – una pattuglia mobile russa è stata attaccata da un gruppo di sabotaggio ucraino”.
Da qui gli scontri che hanno portato al lancio di ordigni all'interno della centrale, dove un incendio è scoppiato nella zona della sala macchine. “Tutto ciò – ha proseguito Konashenkov – indica un piano criminale del regime di Kiev o la completa perdita di controllo di Zelensky sulle azioni dei gruppi di sabotaggio ucraini con la partecipazione di mercenari stranieri”.
Accuse molto dure quindi rivolte a Kiev. Per il governo russo gli ucraini non avrebbero fatto altro che trovare un pretesto per accusare Mosca e per mettere in cattiva luce le azioni militari russe. Il Ministero della Difesa ha tenuto a far sapere di non aver mai avuto intenzione di attaccare i reattori o di recare gravi danni alle strutture più sensibili.
La situazione attorno la centrale di Zaporizhzhia
Poco prima dell'alba un comunicato dell'esercito ucraino ha ufficializzato la conquista russa della centrale di Zaporizhzhia. I russi adesso avrebbero il totale controllo dell'area. L'incendio sviluppatosi in nottata è stato poi domato, sempre secondo gli ucraini che hanno riportato fonti interne alla società che gestisce la centrale, alle 7:20.
Lo scambio di accuse tra Kiev e Mosca ha contribuito a rendere fino all'ultimo incerta la situazione. Se per gli ucraini sono stati i russi per primi ad attaccare, mettendo a repentaglio la sicurezza e rischiando, come dichiarato dal ministro degli Esteri, un disastro “dieci volte superiore a quello di Chernobyl”, per i russi invece sono stati gli ucraini a provocare con l'intento di screditare l'esercito di Mosca.
Buone notizie sono arrivate intanto dalla sede dell'Aiea, l'agenzia Onu sul nucleare. Il direttore Rafael Mariano Grossi ha dichiarato in conferenza stampa che non sono state rilevate fuoriuscite di materiale radioattivo. “Non è stata compromessa la sicurezza dei sei reattori che compongono la maggiore centrale nucleare d'Europa, al momento non operativi a piena potenza – ha dichiarato Grossi – Un proiettile non identificato ha colpito un edificio dedicato all'addestramento e si è sviluppato un incendio localizzato che è stato spento dai pompieri”.
“I sistemi di sicurezza di tutti i reattori non sono stati per nulla interessati – ha proseguito Grossi – non c'è stata fuoriuscita di materiale radioattivo e
i nostri sistemi di monitoraggio delle radiazioni sono pienamente in funzione”. Tuttavia il direttore dell'Aiea ha annunciato l'intenzione di recarsi quanto prima a Zaporizhzhia per monitorare più da vicino la situazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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