"Scelta storica irreversibile". Perché ora l'Europa trema davvero

La Finlandia è sempre più vicina alla Nato: la scelta nasce da molteplici fattori che culminano con l'invasione russa in Ucraina ma affondano radici profonde di 80 anni fa

"Scelta storica irreversibile". Perché ora l'Europa trema davvero

La Russia ha commesso un "enorme errore strategico" perchè con l'invasione dell'Ucraina ha favorito un'ulteriore espansione della Nato. È quanto riferiscono fonti statunitensi interpellate dal quotidiano britannico The Times, secondo cui Finlandia e Svezia sembrano pronte ad aderire all'Alleanza atlantica entro l'estate. Nel caso specifico, la storia della Finlandia con il vicino di casa russo è molto frastagliata e affonda radici profonde, le stesse che premono affinché Helsinky possa togliersi lo status di "nuetralità" e aderire al Patto Atlantico. Sanna Marin, la premier finlandese, ha affermato che è giunto il momento di riconsiderare seriamente la posizione del suo Paese e fare la scelta decisiva, da che parte stare. "La Russia non è il vicino che pensavamo fosse", ha dichiarato nei giorni scorsi, esortando a prendere la decisione "in modo completo ma rapido". "Penso che terremo delle consultazioni molto attente, ma non ci stiamo dedicando più tempo del necessario in questo processo, perchè la situazione è, ovviamente, molto grave", ha spiegato la prima ministra.

Quel precedente indimenticabile

70mila morti, 400mila deportati e la cessione del 10% del suo territorio: è quanto accaduto alla Finlandia nel 1939-40 quando fu massacrata dall'ex Unione Sovietica. Un tale trauma rimane scolpito per sempre nella Storia e nelle generazioni future, specialmente se l'aggressore è sempre lo stesso anche se nel frattempo ha cambiato nome di battesimo. Dettagli. Dopo 80 anni, la parola finlandese "Sisu", che descrive il coraggio e la capacità di resistere propri del carattere nazionale del Paese con 188mila laghi, è tornata prepotentemente d'attualità a causa della guerra in Ucraina e fa riflettere sulla svolta epocale a cui si sta preparando il Paese per sentirsi sicuro e protetto.

"Scelta storica e irreversibile"

Il Paese scandinavo che fa parte dell'Ue dal 1995 e condivide un confine di 1.340 km con la Russia, ha sempre avuto questo vicino di casa "scomodo" del quale vuole liberarsi. "La situazione è radicalmente cambiata", afferma il presidente della Repubblica, Sauli Niinisto, che prevede una "massiccia maggioranza parlamentare favorevole" all'adesione Nato. "Sarebbe una scelta storica e irreversibile", afferma il Capo dello Stato come riportato dal Corriere. E sarebbe anche ben accolta dagli alleati. "Se vi decidete per un’adesione, penso che tutti i partner vi daranno il benvenuto", ha affermato qualche giorno fa il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in visita a Helsinki.

Cos'è la "finlandizzazione"

Fino alla Guerra fredda, soltanto una minoranza di finlandesi avrebbe scelto un'opzione del genere. Obiettivo, non svegliare il can che dorme (la Russia). Da qui è stato coniato il termine "finlandizzazione", considerato da sempre negativo perché legato a un’idea succube, si inferiorità nei confronti di Mosca. Piccoli ma combattenti, la Finlandia conta 300mila uomini e donne nel suo esercito, "cioè quanto la Germania che ha 15 volte la nostra popolazione", afferma orgoglisamente Niinisto a un gruppo di giornalisti tedeschi. E proprio dalla Germania ha ricevuto il maggior sostegno nelle parole del presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier: "Siamo al vostro fianco".

"La base dei rapporti di buon vicinato con Mosca è saltata in una notte - spiega al Corriere Mika Altola, dell’Istituto finlandese per gli Affari internazionali - e i tempi nei quali un’adesione alla Nato veniva considerata una perdita dell’identità nazionale sono finiti".

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