Si è dimesso il direttore generale della Wto

Il funzionario dimissionario della Wto ha subito negato che vi siano state pressioni politiche dietro la sua decisione di uscire di scena

Si è dimesso il direttore generale della Wto

Roberto Azevêdo, direttore generale della Wto, ha annunciato in questi giorni le sue dimissioni. Il 62enne alto funzionario brasiliano ha infatti comunicato oggi alle delegazioni statali rappresentate nell’ente internazionale il proprio passo indietro. Si conclude così con oltre un anno di anticipo il suo secondo mandato al vertice dell’Organizzazione mondiale del Commercio (Omc), la cui scadenza naturale era prevista per l’agosto del 2021. Egli era alla guida dell’istituzione globale dal 2013 e nel 2017 era stato rieletto per altri quattro anni dai Paesi membri della stessa.

Azevêdo, citato dal Guardian, ha subito precisato che le proprie dimissioni, destinate a divenire irrevocabili il 31 agosto, sono state dettate da “ragioni personali”. Il sessantaduenne brasiliano, ricorda la testata, si era fatto promotore in queste settimane di un appello, lanciato insieme ai rappresentanti dell’Fmi e della Banca mondiale, all’indirizzo dei singoli governi nazionali affinché venissero ridotte, nel pieno della recessione globale causata dalla pandemia, le barriere doganali, così da favorire i commerci tra Stati e il reciproco benessere economico.

L’ex direttore generale ha poi rilasciato ulteriori dichiarazioni in merito alla sua scelta di uscire inaspettatamente di scena, riportate da Bloomberg, assicurando che la sua rinuncia non è stata affatto determinata da pressioni politiche o ragioni di salute: “È la cosa migliore per me, per la mia famiglia e per l’organizzazione stessa. L’ho annunciata adesso semplicemente perché non stiamo lavorando, non sono in corso negoziati e tutto è bloccato”.

Le dimissioni anticipate di Azevêdo, evidenzia l’organo di informazione americano, dovranno essere necessariamente seguite da una riunione urgente delle delegazioni dei Paesi membri al fine di eleggere al più presto il successore del brasiliano alla guida della Wto.

Sempre a detta del network Usa, sarebbero tre i candidati a subentrare al sessantaduenne: l’egiziano Abdelhamid Mamdouh, il nigeriano Yonov Frederick Agah ed Eloi Laourou. Quest’ultimo, puntualizza l’emittente, è l’unico della rosa a non essere un funzionario dell’Omc, in quanto svolge attualmente il mandato di ambasciatore del Benin alle Nazioni Unite.

La procedura di designazione della nuova guida dell’organizzazione commerciale, sottolinea Bloomberg, rischia di essere complicata dal fatto che, in base all’obbligo di distanziamento interpersonale, le votazioni sui candidati al vertice della Wto dovranno avvenire per lo più on-line.

Se i governi non si accorderanno sul successore del sessantaduenne brasiliano entro il primo settembre, avverte il network statunitense, la carica di direttore generale dell’ente sarà assegnata temporaneamente a uno dei quattro vice di Azevêdo: il nigeriano Agah, il tedesco Karl Brauner, l’americano Alan Wolff e il cinese Yi Xiaozhun. Fin dalla sua costituzione nel 1995, l’Omc, ci ha tenuto a precisare l’organo di informazione newyorchese, non ha mai avuto uno statunitense o un cinese al proprio vertice.

Negli ultimi tempi, la leadership di Azevêdo e la stessa Wto sono finite nel mirino dell’amministrazione Trump, accusate di inerzia a fronte dell’aggressività e delle pratiche concorrenziali sleali di Pechino.

Gli Stati Uniti, dallo scorso dicembre, hanno inoltre costretto, denuncia il Guardian, letteralmente alla paralisi l’Omc, bloccando la procedura di rinnovo dei componenti dell’organo interno all’istituzione preposto alla risoluzione delle controversie commerciali tra Stati.

L’astio nutrito a Washington verso l’ente finora presieduto da Azevêdo può essere simboleggiato dal tweet sarcastico con cui un membro del Congresso, il senatore repubblicano Josh Hawley, ha

commentato a caldo la notizia del passo indietro del funzionario brasiliano.

L’esponente conservatore ha appunto scritto, rivolgendosi al sessantaduenne dimissionario: “Ricordati di spegnere la luce prima di uscire”.

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