Salta l'inizio dei lavori degli ispettori dell'Opac (Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) in Siria, che per motivi di sicurezza hanno dovuto rimandare la loro visita a Douma, il luogo del presunto attacco chimico avvenuto il 7 aprile scorso alla periferia di Damasco.
Come scrive l'agenzia Reuters la decisione è stata presa dopo che ieri si sono uditi colpi d’arma da fuoco. Le circostanze della sparatoria non sono chiare ma gli esperti dell’Opac hanno deciso di rinviare la missione sul campo, che si sarebbe dovuta tenere oggi. Gli spari sarebbero stati esplosi proprio contro il team di sicurezza Onu, che faceva una ricognizione a Douma. Gli uomini inviati dall'Onu non sono stati feriti e sono tornati a Damasco.
Intanto, mentre Damasco, Mosca e Teheran denunciano la messa in scena dell'attacco chimico, che sarebbe avvenuta per screditare Assad agli occhi del mondo, il direttore dei cosiddetti Caschi bianchi, gli uomini e le donne della Siryan Civil Defence, ha consegnato agli esperti dell’Opac le coordinate del presunto attacco chimico: "Abbiamo consegnato alla missione di accertamento dei fatti dell’Opac tutte le informazioni raccolte sull’attacco chimico, compreso l’esatto luogo di sepoltura delle vittime" ha detto Raed Saleh all’agenzia di stampa Reuters.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha fatto sapere di aver registrato almeno 500 pazienti che mostravano "segni e sintomi coerenti con l’esposizione a un attacco chimico". I Caschi bianchi parlano di almeno 78 vittime causate dal raid, l’Oms riferisce invece di 43 morti. Domenica, l’Opac ha cominciato a indagare sul presunto attacco chimico, anche se le indagini, per le ragioni sopra indicate, non sono ancora iniziate.
L'Opac: "Team a Douma solo con accesso incondizionato"
Le indagini internazionali cominceranno solo "solo se agli ispettori sarà consentito un accesso incondizionato" ai luoghi. Lo hanno affermato i vertici dell’Opac. "Al momento - ha sottolineato Ahmet Uzumcu, "non sappiamo quando la squadra potrà essere a Duma".
L’Organizzazione, ha aggiunto, attende l’approvazione da perte del "team dell’Onu che si occupa della sicurezza Alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati contro una squadra di esperti dell’Onu presente nella città della Ghouta orientale, obbligando i funzionari delle Nazioni Unite a tornare a Damasco.
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