Le seconde elezioni politiche in Spagna in sei mesi non hanno sciolto il rebus sulla formula di Governo. I popolari di Rajoy hanno 137 seggi su 350. Rajoy vorrebbe governare e non esclude alcuna ipotesi, neppure quella di un’alleanza con Ciudadanos (32 seggi), baschi (5 seggi) e il deputato della Coalicion delle Canarie. Questa ipotetica coalizione conterebbe 175 seggi, solo uno in meno della maggioranza richiesta. Il Psoe (85 seggi) chiude la porta all’ipotesi di una grande coalizione con i popolari di Rajoy. «Non sosterremo Rajoy» taglia corto Cesar Luena, il numero due dei socialisti. Podemos con Izquierda Unita può contare su 71 seggi.
Il Partito socialista spagnolo ( Psoe) in Spagna non ha intenzione di appoggiare la nascita di un nuovo governo del Pp guidato dal premier Mariano Rajoy, che ha vinto le elezioni di ieri, ma non ha ottenuto la maggioranza assoluta. Il segretario organizzativo del Psoe, Cesar Luena, ha escluso oggi il sostegno alla rielezione di Rajoy con "azioni o omissioni", sottolineando che gli
spagnoli hanno votato i socialisti per cambiare "le politiche ingiuste, inefficaci e antisociali" del Partito popolare. "Abbiamo una posizione molto chiara che abbiamo espresso durante la
campagna elettorale, non appoggeremo Rajoy né con azioni né con omissioni - ha scandito in un'intervista alla radio Cadena Ser - La vocazione del Psoe è di cambiare Rajoy".
Poi, Lena non ha escluso completamente la possibilità di un governo del Psoe, nonostante abbia ottenuto solo 85 deputati (per governare ne servono 176), ma ha chiarito che "tocca" a Rajoy prendere l'iniziativa essendo il partito che ha vinto il voto. "Dal risultato emerge una conclusione ed è che a prendere l'iniziativa deve essere Rajoy - ha spiegato - Il Psoe è la prima forza di sinistra e l'alterntiva, però siamo la seconda forza" dopo il Pp.
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