La morte dei tredici soldati francesi morti in Mali è avvenuta per volere divino. E’ quanto si legge nel 210° numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Un numero particolare per diversi motivi.
Da dove abbiamo scaricato la nostra copia di al-Naba
Abbiamo scaricato la nostra copia del 210° numero di al-Naba direttamente dai canali ufficiali Telegram dello Stato islamico, anticipando la diffusione sui canali YouTube. La durata media dei canali Telegram legati allo Stato islamico è stata ridotta da una settimana a 48 ore secondo procedura annunciata lunedì scorso ore fa. Non abbiamo comunque riscontrato alcun problema nel reperire la nostra copia. Abbiamo spiegato in precedenza le procedure settimanali per la diffusione di al-Naba su YouTube.
Stato islamico, il 210° numero di al-Naba
Puntuale come sempre, questa notte è stato pubblicato il nuovo numero di al-Naba, il settimanale dello Stato islamico. Al-Naba esce nella notte tra giovedì e venerdì di ogni settimana da quasi cinque anni. Il 210° numero di al-Naba consta di dodici pagine (produzione standard). Linguaggio come di consueto semplice. Stile e contenuti basilari per una forma di indottrinamento essenziale, ma concepita per un preciso target di riferimento. Ogni tipo di contenuto (parliamo di un’architettura IW) è calibrato in base alle percezioni avute del target di riferimento. La copertina del nuovo numero di al-Naba è stata dedicata ai tredici soldati francesi morti nello collisione tra due elicotteri in Mali. Lo Stato islamico inserisce per ben due volte nello stesso numero (la ritroviamo a pagina sette) la foto ufficiale dei tredici soldati francesi morti in Mali. L’organizzazione terroristica afferma che la collisione è stata provocata a seguito di una veloce estrazione delle truppe francesi sul campo. Lo Stato islamico non afferma di aver abbattuto i due elicotteri (un Tiger d'attacco ed uno da trasporto Cougar). Si sarebbe trattato, quindi, di “volere divino” a seguito delle gesta sul campo. Dal 2013 ad oggi, sono 38 i soldati francesi uccisi nella regione africana del Sahel che comprende anche Nigeria, Burkina Faso e Ciad. Secondo al-Naba, dal luogo dell'incidente sarebbero state "prelevate numerose armi ed equipaggiamento". Impossibile confermare tali dichiarazioni. Al-Naba non fornisce altri dettagli (anche questa una stranezza). Ricordiamo che poco prima che morisse, Abu Bakr Al Baghdadi ha elogiato i suoi "fratelli" in Mali e Burkina Faso per aver giurato fedeltà allo Stato islamico.
A pagina due troviamo la solita infografica giocattolosa con i dati del “raccolto settimanale”. Solitamente è la parte più condivisa sulla rete poiché quella disponibile senza ricerche. Ricordiamo che la copertina (iniziale e finale) e le infografiche di ogni numero sono le parti più condivise sulla rete perché quelle disponibili senza ricerche. A pagina tre il primo approfondimento, questa volta dedicato alla “qualità dei materiali informativi”. E’ ritenuta una risposta al cyber attacco lanciato da Europol lo scorso week end. La parola Europol non è mai stata utilizzata nel testo di al-Naba. Ci permettiamo un solo appunto: affermare che la rete è stata bonificata dallo Stato islamico è irrealistico.
Ritorniamo ad al-Naba. Segue poi l’infinita sequela di attentati rivendicati (Iraq, Siria, India, Nigeria, Mali, Filippine, Algeria, Egitto) impossibili da confermare in maniera indipendente. A pagine nove e dieci troviamo ben due approfondimenti teologici
Come di consueto la penultima pagina di al-Naba è dedicata alle news inquadrate nell’ottica jihadista. Una distorta reinterpretazione per fini propagandistici degli avvenimenti internazionali. La cronaca internazionale è interpretata sotto la lente della religione, per quel binomio inscindibile volere divino-conseguenze terrene. I jihadisti amano distorcere la realtà, mentre la strategia mediatica occidentale per confutare tali posizioni resta debole. L’ultima pagina del settimanale ospita, come di consueto, la seconda infografica del numero. L’infografica è dedicata alla “vendemmia in Africa occidentale durante il primo trimestre dell’anno".
L'importanza del 210° numero di al-Naba
Il 210° numero di al-Naba è particolare per diversi motivi. E’ il primo numero dove non sono state inserite le foto dei giuramenti di fedeltà al nuovo califfo. Ad oggi sarebbero 18 (14+4) le "province" che avrebbero giurato fedeltà al nuovo califfo Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi.
Il 210° è il primo numero di al-Naba dell’era post al-Baghdadi senza materiale violento al suo interno. La domanda è quindi lecita: Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi ha modificato la sua strategia mediatica? La strategia di mostrare numerosi contenuti violenti (non solo al-Naba, ricordo il video The Punishment of the Criminals e numerosi artwork pro-Is) è la medesima utilizzata nella prime fasi dello Stato islamico. Una strategia poi modificata dallo stesso Abu Bakr al-Baghdadi. L’ondata di contenuti violenti sulle produzioni ufficiali non era una casualità ma una precisa strategia mediatica voluta da Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi. E' avvenuta una ricalibrazione?
Il 210° numero ha ignorato il Thanksgiving Day e l'inizio del periodo natalizio. Nel 2016 lo Stato islamico minacciò direttamente il Giorno del ringraziamento con un preciso approfondimento pubblicato sulla defunta rivista Rumiyah. Un messaggio audio della leadership dell’organizzazione terroristica è improbabile, tuttavia la finestra temporale che si prospetta (quella legata al Natale) è strategicamente importante. Sarà in ogni caso una decisione che spetterà ad Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi, nuovo califfo dello Stato islamico. Nel momento in cui scriviamo le sigle simpatizzanti dello Stato islamico non hanno rivolto attenzioni all’imminente periodo natalizio. Fino a pochi anni fa, gli artwork pro-Is dedicati al Natale venivano diffusi poco dopo Halloween. Ad esempio il “famoso” artwork del Babbo Natale che camminava con la dinamite nel centro di New York è stato diffuso il 4 novembre del 2017. I simpatizzanti attenzioneranno certamente il Natale, ma in tono minore rispetto all’eccezionale ondata di artwork diffusi nel 2017. Sarebbe opportuno rilevare che quelle vignette traevano ispirazione dai testi ufficiali dello Stato islamico, oggi non più prodotti, che dedicavano ampia copertura alle più importanti feste occidentali universalmente conosciute (Natale, Pasqua, etc…etc…).
Il
210° numero di al-Naba, infine, non ospita alcun tipo di approfondimento legato alla sicurezza online. Tali guide, invece, sono state riproposte con una certa frequenza su Telegram (come quelle di al-Hayat Media Center).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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