La follia del politically correct e dell'ossessione per l'ideologia transgender - e per le minoranze in generale - dei liberal assume toni grotteschi e tragicomici negli Stati Uniti, dove tutto è partito. Demi Minor, 27 anni, "donna transgender" - ma biologicamente uomo - è stata trasferita nelle scorse settimane dall'Edna Mahan Correctional Facility for Women al Garden State Youth Correctional Facility, New Jersey, a un'altra struttura federale dopo aver messo incinta altre due detenute, come confermato dalle autorità della prigione. Minor, che sta scontando una condanna a 30 anni per omicidio colposo, si sente donna a tutti gli effetti ma la realtà biologica, ancora una volta, è più forte di qualsiasi ideologia e anche in questo caso si è ripresa i suoi spazi.
La follia politically correct nelle prigioni Usa
Ma com'è stato possibile? La risposta è molto semplice. Nel 2021, al fine di seguire l'onda "woke" e ultra-progressista, lo Stato del New Jersey ha dato l'ok a un accordo che consente ai prigionieri di essere ospitati in un carcere maschile o femminile sulla base della loro identità di genere preferita, con buona pace della realtà biologica. Sei un uomo ma ti senti una donna? Puoi andare in un carcerte femminile in mezzo alle donne. A promuovere l'iniziativa pro-transgender è stata l'American Civil Liberties Union (ACLU) del New Jersey nel giugno 2021, associazione che, in passato, ha goduto dei finanziamenti e del sostegno milionario dell'Open Society Foundations del magnate liberal, George Soros.
Diverse donne transgender sono detenute presso l'Edna Mahan Correctional Facility for Women, una prigione dal futuro incerto. Il governatore Phil Murphy ha recentemente annunciato la sua intenzione di chiudere la struttura della contea di Hunterdon qualora emergano nuovi casi di abusi sessuali e aggressioni fisiche nei confronti delle detenute da parte delle guardie carcerarie.
L'accordo del 2021 con l'associazione progressista e pro-transgender
Come si legge nell'accordo siglato nel 2021, il sistema carcerario del New Jersey ospita la maggior parte dei detenuti sulla base della loro identità di genere e si impegna a garantire una migliore salute mentale e assistenza medica ai prigionieri "non conformi al genere" nell'ambito di un importante accordo con una donna transgender che afferma di essere stata rinchiusa in una prigione maschile e maltrattata da detenuti e guardie nello stesso modo.
Trattasi del caso di Sonia Doe, trasferita da una prigione maschile all'altra, "nonostante fosse identificata come una donna sulla sua patente". Tess Borden, un avvocato dell'American Civil Liberties Union del New Jersey, che ha intentato la causa, ha definito l'accordo "un totale capovolgimento della precedente pratica problematica e illegale" di rinchiudere le donne transessuali nelle carceri maschili.
Il New jersey, tuttavia, non è l'unico stato che consente ai prigionieri di essere detenuti in carceri maschili o femminili a seconda del loro genere preferito: pratiche simili sono state adottate, infatti, da California e Massachusetts. Il caso di Demi Minor, tuttavia, ora solleva molte perplessità su quest'iniziativa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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