È stato il settimanale Panorama a tirare fuori la storia, raccontando di come la referente accademica di Giulio Regeni, ucciso al Cairo e torturato in un caso che è ancora tutto da risolvere, a novembre di quest'anno fosse in piazza a contestare la visita ufficiale del presidente Abdelfattah al-Sisi in Gran Bretagna.
Anne Alexander, tra le referenti accademiche del giovane dottorando italiano, bollava come "assassino" il leader egiziano, manifestando in piazza insieme a molti che in quei giorni chiedevano al governo di David Cameron di prendere una posizione precisa contro di lui.
A novembre una serie di articoli sulla stampa britannica avevano accolto il presidente egiziano tra forti critiche, ricordando una serie di casi in cui il Paese nordafricano ha dimostrato negli ultimi anni un senso piuttosto vago dei diritti umani, tra forti repressioni del dissenso e incarcerazioni di centinaia di oppositori.
Nella stessa piazza dove manifestava la Alexander c'erano anche persone che reggevano bandiere e striscioni con la "mano di Rabaa", il simbolo dei Fratelli musulmani che ricorda il massacro avvenuto al Cairo nell'estate del 2013, quando i militari avevano già preso il controllo del Paese.
L'articolo di Panorama, pubblicato sul numero di domani, insieme a un video che ribadisce l'accusa alla Alexander, ricorda come in Egitto i Fratelli musulmani siano stati messi al bando dopo la cacciata del presidente Muhammad Morsi, eletto tra le fila degli islamisti nel primo voto democratico dopo la caduta del regime di Hosni Mubarak.
Il settimanale sostiene che i referenti in Inghilterra di Regeni, che studiava a Cambridge, abbiano "responsabilità politiche" nella morte del giovane, ucciso lo
scorso 25 gennaio in circostanze che non sono ancora state chiarite. Intanto il ministero dell'Interno egiziano sostiene che a portare alla morte di Regeni sarebbe stata una vendetta personale. Una tesi tutta da provare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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