Ucraina, gli occhi di Putin puntati sul fronte Est: cosa vuole davvero lo Zar

Nuova notte di combattimenti a est, le autorità di Kiev parlano di parziali successi nella controffensiva su Severodonetsk. Nuovi raid hanno coinvolto Kharkiv

Ucraina, gli occhi di Putin puntati sul fronte Est: cosa vuole davvero lo Zar

Nuova notte di bombardamenti in Ucraina. Se tra sabato e domenica è stata Kiev ad essere bersaglio dei raid russi, nella ultime ore invece importanti incursioni missilistiche sono state registrate nella regione di Kharkiv e nella stessa seconda città del Paese.

L'allarme era scattato già poco prima della mezzanotte locale, quando il governatore dell'oblast di Kharkiv, Oleh Synegubov, ha parlato di bombardamenti anche in aree residenziali e ha invitato i cittadini a trascorrere la notte nei rifugi o comunque a non ignorare i segnali di allerta aerea.

I bombardamenti sono andati avanti per diverse ore e, con le prime luci dell'alba, le autorità e i soccorritori locali stanno cercando di tracciare un bilancio su eventuali civili coinvolti. La pressione dai cieli da parte di Mosca sta andando di pari passo con la pressione via terra nelle aree considerate maggiormente strategiche dal Cremlino.

Cosa sta succedendo a Severodonetsk

Nella notte sono anche giunte altre notizie relative a Severodonetsk. La città cioè dove le truppe russe e filorusse da giorni stanno concentrando i principali sforzi bellici. Il suo perimetro urbano sembrava destinato a capitolare già nei giorni scorsi, nelle ultime ore invece le autorità ucraine hanno parlato di una controffensiva in grado di dare primi significativi risultati per l'esercito di Kiev.

Secondo il governatore di Lugansk, Sergy Hayday, il 50% di Severodonetsk è in mano alle truppe ucraine. Mentre, al contrario, era lo stesso esponente dell'amministrazione regionale a parlare di una città per l'80% conquistata dai russi soltanto giovedì scorso.

Forse, è il pensiero che sta iniziando a filtrare tra diversi analisti, Mosca sta pagando un'azione non coperta integralmente dal fuoco per via della lontananza delle proprie truppe da Lysychansk, cittadina contigua a Severodonetsk situata però su un'altura in grado di offrire per l'appunto il cosiddetto “controllo del fuoco” sul territorio circostante.

Non è un caso che domenica pomeriggio i combattenti dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk hanno annunciato di aver portato le proprie truppe nella periferia di Lysychansk. Tuttavia nella notte non sono arrivate conferme e la situazione sul campo appare poco decifrabile.

La situazione sugli altri fronti

Intanto, sempre nel Donbass, si combatte nell'area di Popasna mentre non sono emerse novità sul fronte di Lyman, l'altro punto caldo in cui russi e ucraini stanno combattendo chilometro per chilometro.

Per quanto riguarda gli altri fronti, sono da segnalare nuove incursioni a Mykolaiv e nella regione di Odessa. Qui gli allarmi aerei hanno scandito la nuova notte di guerra, con gli abitanti invitati in alcuni casi a non uscire dai rifugi.

Durante la notte, le sirene di allerta sono state attivate anche a Kiev e in diverse regioni settentrionali, quali Chernihiv e Sumy. Al momento comunque, per quanto riguarda l'area della capitale, non risultano esserci state nuove esplosioni come quelle della notte tra sabato e domenica.

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