Usa, Trump avvia lo sfruttamento dello spazio a fini economici

Contro l’iniziativa di Trump vi sono, oltre alle critiche provenienti da Mosca, anche argomentazioni giuridiche, attinenti a un trattato del 1967

Usa, Trump avvia lo sfruttamento dello spazio a fini economici

L’amministrazione Trump ha di recente autorizzato trivellazioni ed estrazioni a scopo commerciale su pianeti e asteroidi. Alla base di tale svolta verso la “privatizzazione” della galassia vi è un apposito ordine esecutivo firmato questa settimana da The Donald. Finora, la politica spaziale del tycoon era stata caratterizzata dall’ideazione del programma Artemis, affidato alla Nasa e diretto a riportare astronauti americani sulla Luna entro il 2024, nonché a installare un duraturo insediamento umano sul satellite della Terra entro il 2028.

L’ordine esecutivo in questione, ha riportato ieri il Telegraph, autorizza le aziende statunitensi a estrarre e commercializzare le risorse, tra cui l’acqua, presenti sotto la superficie dei corpi celesti.

Il medesimo provvedimento, nel conferire ai privati il diritto di sfruttare a fini economici le ricchezze della galassia, stabilisce appunto: “Lo spazio è di diritto e per natura preordinato alla sola attività umana e gli Stati Uniti non lo considerano come un patrimonio collettivo”.

La sortita di Trump, fa sapere la testata britannica, ha subito irritato la Russia, anch’essa in procinto di mettere a punto una strategia per la ricerca e l’estrazione delle risorse presenti sui corpi celesti.

Il Paese slavo, mediante un duro comunicato della propria agenzia spaziale nazionale Roscosmos e citato dal quotidiano, ha appunto condannato la decisione della Casa Bianca, rimarcando la natura dello spazio quale bene appartenente all’umanità intera e quindi insuscettibile di utilizzo economico: “I tentativi di espropriare lo spazio e le strategie aggressive volte ad accaparrarsi pezzi di terra di altri pianeti non favoriscono affatto il cammino verso una fruttuosa cooperazione tra gli Stati”.

Alla denuncia russa della volontà Usa di “colonizzare” la galassia si è inoltre aggiunta, nel coro di critiche all’iniziativa di Trump, una contestazione avanzata in punto di diritto dallo stesso Telegraph.

Il giornale d’Oltremanica ha infatti ricordato che, in base al trattato internazionale sullo spazio firmato nel 1967 e di cui sono parte anche gli Usa, nessuna nazione può appropriarsi, occupandolo o estraendone le risorse, di un corpo celeste, dal più piccolo dei meteoriti alla Luna.

Di conseguenza, prosegue l’argomentazione giuridica promossa dalla

testata, qualsiasi tentativo di condurre estrazioni minerarie nella galassia, promosso da governi o da privati, non ha alcun fondamento legale ed è inoltre destinato a costare centinaia di milioni di dollari di finanziamenti.

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