Dopo il via libera della Corte di Cassazione francese i medici dell’ospedale di Reims hanno deciso di interrompere i trattamenti che tengono in vita Vincent Lambert, il 42enne tetraplegico che versa in stato vegetativo dopo essere stato coinvolto in un incidente nel 2008 mentre era in sella alla sua moto.
È stata una mail inviata dal dottor Vincent Sanchez, dello stesso ospedale, a comunicare ai genitori e alla moglie lo stop di idratazione e nutrizione per l’ex infermiere divenuto simbolo del dibattito sul fine vita in Francia. La madre e il padre di Vincent, infatti, nonostante l’età, si sono battuti duramente nei mesi scorsi per evitare che i medici staccassero la spina.
“Vincent non è un vegetale, è un essere umano”, ha detto Viviane Lambert a Ginevra davanti al Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite in un ultimo disperato appello dopo la sentenza di venerdì scorso che ha stabilito l’interruzione delle cure per l’uomo. “Senza il vostro intervento, mio figlio sarà sottoposto a eutanasia a causa del suo handicap mentale”, aveva insistito, accusando i medici di “omicidio”.
Lo scorso 20 maggio l’iter per privare l’uomo dell’alimentazione artificiale era stato bloccato con un colpo di scena dalla Corte d’Appello di Parigi, che aveva accolto il ricorso dei genitori. Venerdì scorso però la Cassazione, in base alla legge Leonetti del 2016, ha disposto che vengano interrotte idratazione e nutrizione dopo una sedazione profonda del paziente.
A battersi perché questo accada è la moglie di Vincent, Rachel, che a differenza dei genitori e dei fratelli chiede di
lasciar morire il marito che prima dell’incidente le avrebbe confessato di non volere che i medici si fossero accaniti su di lui in casi di questo genere. L’uomo però non aveva lasciato delle disposizioni precise in merito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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