In Montenegro si respira il fascino della Serenissima

Mare, spiagge e paesaggi: ma nelle città sulla costa la raffinatezza viene dalla dominazione veneziana. Nell'antica capitale le testimonianze di Casa Savoia

Col Montenegro (indipendente dal 2006) è intrecciata la storia d'Italia. Tra il 1420 e il 1797 fece parte della Repubblica di Venezia, e le città sulla costa devono alla Serenissima eleganza e signorilità. Nel 1896, poi, la figlia del re Nicola, Elena, sposò Vittorio Emanuele III e nel 1900 diventò regina d'Italia. Di italiano in Montenegro oggi c'è anche il turismo, principale risorsa del Paese: vengono dall'altra sponda dell'Adriatico la metà degli ospiti stranieri, sia famiglie per vacanze al mare, sia giocatori attirati dai casinò.

La costa è bella, il mare pulito, i tramonti spettacolari. Spiagge e spiaggette offrono un buon prodotto balneare. Alcune località storiche sono autentici gioielli. Le celebri Bocche di Cattaro (Kotor) sono insenature naturali sulle quali le montagne si affacciano come su un fiordo. Cattaro è circondata da mura sovrastate dal Leone di San Marco. Tra le calli si susseguono campi (in senso veneziano), chiese, palazzi, porticati, in un vivace ripetersi di sorprese. L'atmosfera è turistica anche perché qui fanno scalo grandi navi da crociera, e non è facile farsi largo tra le folle che seguono un ombrellino. Poco lontano, Perast è un altro antico villaggio, più raccolto, sul quale svetta un campanile di chiara impronta veneziana. Di fronte, due piccole isole rompono l'orizzonte: una, tutta cipressi, è un antico cimitero, l'altra, la Madonna dello scalpello, è nata artificialmente cinque secoli fa intorno a uno scoglio e offre al visitatore una chiesetta affrescata e piena di leggende legate al mare. Anche Budva (dove il Maestral Resort & Casino offre una confortevole ospitalità a 4 stelle: www.maestral.info), è un'antica cittadina protetta da mura, con fortezza, chiese, palazzi e souvenir. Da segnalare anche il villaggio di Sveti Stefan, un gioiello: si tratta di un'isoletta collegata alla terraferma solo da un istmo artificiale. Il tessuto urbano è del XV secolo, intatto, e negli anni Sessanta fu trasformato, con assoluto rispetto, in località turistica. Oggi è un resort di lusso gestito dal gruppo Aman, che ha sede a Singapore.

Infine, più all'interno, si può visitare Cetinje, l'antica capitale che oggi ha 18mila abitanti e che al massimo del suo splendore ne aveva 25mila. Ha ben poche attrazioni e la si gira in un quarto d'ora, ma qui è passato un pezzo di storia d'Italia. Vi sorge infatti il palazzo reale dei Petrovic, la famiglia di Elena di Savoia, un edificio squadrato e modesto, con un parco simile a quello di un sanatorio. All'interno mobili un po' grossolani, tanti ritratti dei parenti del re, molte armi e qualche pelle di animale; entrando a sinistra, dove ci si aspetterebbe una portineria, il locale dove il re riceveva i sudditi. C'è anche qualche testimonianza di casa Savoia, tra cui un ritratto dell'intera famiglia reale italiana nel quale un pittore di corte si è prodigato in un compassionevole esercizio di illusione ottica per far apparire Vittorio Emanuele un gigante. In realtà, lui era alto 1 metro e 53 centimetri, la moglie Elena 1 e 80.

In Montenegro si arriva in aereo (voli charter e di linea), da Roma, Napoli e Bari.

La più importante catena di alberghi con sale da gioco è il gruppo Hit, che a Budva gestisce il Maestral (www.hit.si). Prezzi a partire da 257 euro a persona per un weekend di due notti con volo da Bari o Napoli. Ente del turismo del Montenegro: www.montenegro.travel/it.

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