Morì dopo l’operazione: il pm apre un’inchiesta

Piero Pizzillo

Un pensionato di 72 anni, Lorenzo F., residente a Casarza Ligure, è deceduto quattro giorni dopo aver subito un normale intervento di angioplastica alla carotide. É ancora presto per poter dire se si tratta dell’ennesimo caso di malasanità, essendo l’inchiesta appena agli inizi. Per il momento v’è un fascicolo in cui si ipotizza l’omicidio colposo a carico di ignoti. É la mattina del 17 marzo, quando l’uomo, ricoverato all’ospedale di Sampierdarena, viene operato alla gola. Secondo i medici, l’intervento è andato bene, tanto che il paziente viene dimesso nella mattinata de 21 marzo, con sollievo dei due figli di 35 e 32 anni, riassicurati dai sanitari sulle condizioni del padre, che viveva da solo, ma ciò non era un problema, visto che i medici avevano deciso di mandarlo a casa. Il dramma è però dietro l’angolo. Durante il giorno i giovani telefonano al genitore e tutto sembra andare bene (uno dei figli abita nello stesso stabile). É già notte quando il fratello telefona a quest’ultimo: «Vai a vedere cosa succede, papà non risponde». Momenti drammatici, in cui la paura del peggio si contrappone alla speranza. Il giovane si precipita, chiama, non ottiene risposta, e nota che la porta è chiusa dall’interno. Riesce a entrare dall’esterno, arrampicandosi su una scala sino a raggiungere una finestra che era rimasta aperta, e si trova di fronte a una scena terrificante. Il padre è in un lago di sangue. É morto dissanguato, dirà pochi minuti dopo il medico del 118. Accorrono i carabinieri e la polizia scientifica. I militari telefonano al procuratore di turno del tribunale di Chiavari, Margherita Ravera, che avverte la procura genovese, competente perchè l’intervento chirurgico è stato eseguito a Sampierdarena. Il caso è affidato al pubblico ministero Biagio Mazzeo, che ordina il sequestro delle cartelle cliniche e dispone l’autopsia, affidando l’incarico al medico legale Marco Canepa e al professor Alessandro Viacava.

Da parte sua l’avvocato Emanuele Olcese, che assiste i figli, nomina come consulenti di parte offesa, il medico legale Marco Salvi e il professore Ettore Spagliardi. Dall’ esame autoptico sarebbe emerso che si sarebbe rotto un punto di sutura e che il poveretto è morto per emorragia. Saranno necessari altri accertamenti per verificare lo stato dell’arteria.

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