Doveva essere il gran premio della riscossa della Rossa e, almeno per metà gran premio, le due Ferrari se la sono battuta ad armi pari con le imbattibili Red Bull. Alla lunga, però, la superiorità di Max Verstappen è ancora evidente, consentendo al campione del mondo di vincere la sua decima corsa consecutiva e battere il record di Vettel. Alle sue spalle si è battagliato parecchio, prima in uno scontro all’arma bianca con Sergio Perez, poi in un vero e proprio duello rusticano tra Sainz e Leclerc. Alla fine, sul gradino più basso del podio si accomoda il pilota spagnolo, con Leclerc costretto ad accontentarsi della medaglia di legno. I passi avanti della Ferrari si sono visti in tutto il weekend ma la distanza con la Red Bull, anche in un circuito favorevole come Monza, è ancora lì. La speranza è che sia solo il primo passo della lunga rincorsa verso la vittoria.
Tsunoda in panne, lunga attesa
Tra gli spalti traboccanti dell’Autodromo Nazionale la narrativa di questo gran premio sembra già scritta. Da una parte il solito, imbattibile Max Verstappen, ansioso di battere il record di vittorie consecutive di Sebastian Vettel e fare la storia. Dall’altra i due alfieri della Rossa, trascinati dall’affetto di un intero popolo, vogliosi di ribadire al circus che venire a Monza vuol dire andare nella tana del lupo. Entusiasmo alle stelle, tantissime aspettative, personalità, stelle del cinema, politici, sulla griglia si vede davvero di tutto. Alla fine, però, arriva il momento di fare sul serio e torna in mente la vera lezione di questa stagione di Formula 1: quando in palio ci sono i punti, la Red Bull ha un passo insostenibile per il resto della compagnia. La speranza dei 110000 fanatici della Ferrari è che, almeno per un paio d’ore, le cose vadano in maniera decisamente diversa. Sorpassare non è certo un problema sugli interminabili rettilinei di Monza ma partire al meglio sarebbe un segnale molto positivo. Già dal giro di allineamento, problemi al motore per l’Alpha Tauri di Tsunoda, costretto a parcheggiare sul prato in pieno rettilineo. Con le macchine allineate sulla griglia, la direzione annulla la partenza: si torna a girare per consentire agli addetti di rimuovere la vettura da una posizione pericolosa.
Il giro extra consente di dare un’occhiata alle gomme delle varie vetture: tutti hanno scelto di fare il primo stint con le medie, rivelatasi piuttosto performanti nelle qualifiche di sabato. Gli unici ad azzardare le hard, per ritardare l’entrata ai box, sono Hamilton, Bottas e Magnussen. Invece del giro previsto, si opta per uno slittamento di cinque minuti, tanto per alzare ancora più a livelli parossistici le aspettative del gran pubblico sugli spalti. Per evitare che le monoposto finiscano il carburante, la lunghezza del gran premio dovrebbe essere accorciata di almeno un giro. Con la rimozione della vettura più complicata del previsto, tutta la procedura andrà ripetuta, con il relativo accorciamento del numero di giri. Visto che la Ferrari consuma più le gomme rispetto alla Red Bull, magari potrebbe giocare a favore delle Rosse.
Sainz in palla, Verstappen insegue
Le vetture si mettono in movimento per il terzo giro di allineamento, sperando che stavolta sia la volta buona. La direzione comunica che la lunghezza del Gran Premio d’Italia sarà di 51 giri, tutti da godersi. Alla prima curva Carlos Sainz, molto aggressivo, riesce a spuntarla su Verstappen e Leclerc ma il monegasco deve guardarsi alle spalle, dove la Mercedes di Russell è decisa a scavalcarlo al più presto. Bene l’altra Red Bull di Perez, con il pilota messicano che insidia l’ex Freccia d’Argento.
Partenza senza nessun incidente ma ora inizia la parte più difficile: evitare che il cannibale Verstappen usi la scia per portarsi in testa e salutare la compagnia. La scelta delle hard per poco non costa un fuori pista ad Hamilton, che va largo alla Parabolica mentre, alle sue spalle, la sorprendente Williams di Albon riesce ad usare al meglio la scia e scavalcare la McLaren di Piastri. Per evitare che il campione del mondo prenda al meglio la scia, Sainz è costretto a fare zig zag sul lungo rettilineo di Monza. La strategia, almeno al momento, sembra funzionare, con la Rossa avanti di circa mezzo secondo.
Verstappen comunica al muretto che la SF-23 dello spagnolo sta già perdendo aderenza ma il primo attacco alla chicane del traguardo viene respinto, con Leclerc che si porta a distanza di tiro. Russell ha il suo bel da fare per tenere dietro Perez e lascia andare via il monegasco. Le manovre del pilota iberico riescono a mantenere l’olandese fuori dal raggio del Drs ma è una lotta che si combatte sui centesimi di secondo. Il campione del mondo è sempre pericoloso e, appena ha una mezza occasione, si fa vedere negli specchietti di Sainz, arrischiando qualche staccata rischiosa per innervosire il rivale. Lo spagnolo, però, si difende molto bene, specialmente alla chicane mentre, più dietro, Russell ha il suo bel da fare per tenere dietro uno scatenato Perez. Alle sue spalle, il ‘solito’ Alex Albon, che sta vivendo un weekend davvero memorabile con la Williams. Verstappen non riesce ad entrare a tiro di Drs ed è costretto a mollare. Il suo compagno di squadra, invece, ci prova comunque: a ridere è Leclerc, che guadagna decimo su decimo sugli inseguitori.
Verstappen passa, le Ferrari reggono
Visto che la lotta per la vittoria non è particolarmente entusiasmante, l’attenzione del pubblico si concentra sullo scontro all’arma bianca tra Perez e Russell. Il messicano esagera e finisce lungo cercando di mettere il musetto davanti alla Mercedes dello scorbutico inglese. Alla fine è costretto a rendere la posizione ma questo duello offrirà ancora parecchi momenti emozionanti. Dopo una serie di giri senza sbavature, il primo errore di Sainz costa carissimo: cercando di tirare al massimo la staccata alla chicane, il ferrarista blocca le ruote, aprendo una porticina che Verstappen sfrutta al meglio, riuscendo a mettersi dietro lo spagnolo tre curve dopo. Nonostante la traiettoria del campione del mondo fosse più vantaggiosa, il ferrarista le prova tutte per resistere. Una volta superato, l’olandese cambia passo e minaccia di andarsene. Leclerc si era rifatto sotto e chiede con una certa insistenza di poter passare per andare a caccia di Verstappen.
Mentre Albon va ai box per montare le hard, Perez riesce a superare Russell, lanciandosi all’inseguimento di Leclerc. Il monegasco, però, riesce a tenere il passo di Verstappen e si avvicina giro dopo giro al compagno di squadra. A risolvere l’imbarazzo, il muretto della Ferrari richama al box Sainz: Verstappen, però, ha già accumulato cinque secondi, non sarà semplice andarlo a riprendere. Un paio di giri dopo, tocca al duo di testa cambiare le gomme: il campione del mondo rientra davanti allo spagnolo mentre Leclerc è alle sue spalle, a circa mezzo secondo. Uno alla volta rientrano tutti i leader della classifica: a rimanere in pista Oscar Piastri e Lewis Hamilton, che monta le hard. Verstappen si fa sotto rapidamente ma Sainz non gira affatto male, mettendo il giro veloce provvisorio. Con metà gara ancora da fare, la situazione rimane comunque molto aperta. Dato quel che si è visto in questa stagione, non era affatto scontato.
Dietro a Max è duello a tre
Con il pilota spagnolo che inizia a rosicchiare decimi al duo di testa, Lewis Hamilton è costretto a lasciar passare Verstappen, che ha gomme molto più fresche delle sue. Alle loro spalle, penalità inflitta dalla direzione gara a George Russell, colpevole di aver spinto l’Alpine di Ocon fuori dal percorso di gara alla chicane mentre usciva dai box. Nel frattempo la Mercedes dell’ex campione del mondo è costretta a lasciar passare Sainz, ansioso di continuare la rimonta nei confronti del leader del mondiale. Leclerc lo scavalca poco dopo e l’inglese decide che è il momento giusto per rientrare ai box. Le Ferrari perdono qualcosa nel sorpasso ma non tantissimo in quanto a passo gara. Mentre in avanti c’è un minimo d’elastico tra il campione del mondo ed i due ferraristi, l’altra Red Bull si fa sotto pericolosamente a Leclerc. Staccata un po’ azzardata quella di Perez che evita per un niente il contatto: il monegasco chiude la porta ma con il Drs aperto nel lungo rettilineo non c’è niente da fare.
Leclerc rimane a pochi decimi, intenzionato a rendere il favore alla prossima occasione. Nonostante gli sforzi del ferrarista, però, la Red Bull ha ancora qualcosina in più e riesce a rimanere avanti quanto basta per impedire l’uso del Drs. Verstappen, invece, fa la solita, prevedibile gara solitaria, riuscendo a dosare le forze quanto basta per frustrare i tentativi di Sainz di riprenderlo. Quando l’olandese mette il giro veloce, un minimo di scoramento inizia a serpeggiare tra il popolo ferrarista. Con il leader che accumula decimi su decimi, gli occhi corrono a Perez, che ha staccato abbastanza Leclerc da non doversi più guardare le spalle. A 13 giri dalla fine, inizia a prospettarsi una lotta a tre per il secondo gradino del podio, visto che il monegasco continua ad essere competitivo. Dopo un contatto tra Hamilton e Piastri, che costringe il pilota della McLaren a rientrare al box per cambiare il musetto, Perez è ancora troppo aggressivo nell’attacco a Sainz. Tirando troppo la staccata alla chicane, il messicano va lungo e consente a Leclerc di rifarsi sotto. Gli ultimi sei giri potrebbero essere molto interessanti.
Dopo la penalità ad Hamilton per il contatto con Piastri, Perez rischia ancora l’attacco alla curva 1 ma finisce fuori, dovendo riconsegnare la seconda piazza allo spagnolo. Leclerc è ora vicinissimo e prova a prendere la scia del messicano. Nonostante i tentativi disperati di Sainz, col Drs aperto è impossibile tenere dietro la Red Bull e Perez riesce a passare. Il pubblico di Monza non può che assistere impotente mentre il pilota centroamericano stacca le due Ferrari, costrette ad accontentarsi di lottare per il gradino più basso del podio. I due ferraristi si sfidano senza timori reverenziali, scambiandosi più volte le posizioni ma è una battaglia di retroguardia, non quello che il gran pubblico lombardo si aspettava. Lo spettacolo non manca, visto che i due alfieri della Rossa non si risparmiano ma l’amaro in bocca rimane.
Nonostante i tentativi del monegasco, la spunta Sainz, che finisce dietro alle due Red Bull. Non certo il finale che i 110000 di Monza speravano ma, almeno per ora, toccherà accontentarsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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