Il cannibale della Formula 1 è tornato ad imporre la sua legge, dominando il Gran Premio del Giappone dal primo all’ultimo giro. Max Verstappen saluta la compagnia dalla partenza e non si guarda più indietro, portando a casa la tredicesima vittoria stagionale che vale il campionato del mondo costruttori per la Red Bull. A Suzuka, comunque, non ci si è annoiati, con una gara movimentata non poco da diversi incidenti, la battaglia tra le due Mercedes e un finale reso interessante dal gioco delle strategie.
La McLaren conferma i progressi delle ultime gare: alle spalle di Verstappen, infatti, sia Norris che Piastri, al suo primo podio in carriera. Ferrari più competitive nel finale, con Leclerc che chiude al quarto posto mettendosi dietro le due Mercedes. Sainz, invece, penalizzato dal gioco dei pit stop, finisce sesto, non riuscendo nel finale a superare Hamilton. Giornata in chiaroscuro, quindi, per la scuderia di Maranello: la speranza è che le Rosse tornino davvero competitive tra due settimane in Qatar.
Partenza caotica, subito la safety car
Nonostante i dubbi della vigilia, il capriccioso meteo giapponese ha deciso di prendersi una pausa almeno per la Formula 1: nessun rischio pioggia, cielo sereno e temperature gradevoli sul tracciato di Suzuka. A ravvivare l’avvicinamento alla gara, la decisione della Fia relativa all’incidente di sabato nel Q3 di Logan Sargeant: visti i danni pesantissimi subiti dalla Williams, le riparazioni completate nella notte sarebbero state troppo estese, tanto da non renderla più la stessa vettura. Il pilota americano, quindi, è stato punito due volte: non solo partirà dalla pit lane ma dovrà anche scontare una penalità in gara. Gran pubblico come al solito qui su una delle piste più belle del circus, tra le preferite da tutti i piloti ma già dalla prima curva iniziano i problemi. Partenza sparata delle McLaren con Piastri che esagera un attimo nel provare a strappare la prima posizione a Max Verstappen e viene infilato dal compagno di squadra Norris, che si porta in seconda piazza. Ad approfittarne, manco a dirlo, il campione del mondo, che prende il volo. Dietro di loro, invece, succede un po’ di tutto, tanto da costringere la direzione a far entrare in pista la safety car dopo un contatto che ha lasciato parecchi detriti in pista.
Ci vuole qualche giro prima che i pericolosi pezzi di fibra di carbonio siano rimossi, cosa che potrebbe rivoluzionare le strategie di parecchie scuderie, indecise fino all’ultimo tra le due e le tre soste. Il replay mostra come il contatto sia stato nelle retrovie tra le vetture di Bottas e Albon, con Zhou che ha subito danni alla sua vettura. Più avanti, invece, scintille tra Hamilton e Perez con danni all’ala anteriore della Red Bull: il pilota messicano è quindi costretto a rientrare ai box per cambiare il musetto, scivolando indietro. Le Williams ne approfittano per far fermare entrambe le loro vetture: Albon cambia l’ala anteriore danneggiata mentre Sargeant sconta la sua penalità di dieci secondi. Al sesto giro rientra la safety car con Verstappen che non ha problemi nella ripartenza e continua la sua gara di testa. Dietro, invece, occhio ad Alonso, risalito in sesta posizione: la sua Aston Martin monta le soft, quindi potrebbe guadagnare parecchio in questo stint. Alle spalle dell’asturiano, invece, battaglia in casa Mercedes con Russell e Hamilton che non si risparmiano scortesie nella battaglia per la settima posizione.
In coda al gruppo, ancora problemi per il comportamento di Sargeant: l’americano esagera nella staccata prima della chicane, colpendo duro l’Alfa-Romeo di Bottas, tanto da convincere la direzione corsa ad aprire un’inchiesta. Il pilota finlandese rientra ai box per far controllare la monoposto e prova comunque a tornare in gara, così da almeno accumulare dati utili per il resto della stagione. Non ci vuole molto, però, per capire che i danni subiti dalla vettura sono troppo gravi: gara finita per lui. Pochi minuti dopo la direzione penalizza Sargeant con altri 5 secondi ma l’americano non è il solo a doversi fermare più a lungo ai box: Perez, infatti, aveva anticipato la ripartenza per scavalcare Zhou e viene punito anche lui.
Ancora un’incidente, Perez out
Mentre Verstappen sembra in grado di controllare senza troppi problemi la McLaren di Norris, già oltre 11 secondi indietro, Fernando Alonso decide di rientrare ai box per cambiare le soft con le dure: l’Aston Martin dell’asturiano, infatti, aveva qualche problema a tenere dietro l’arrembante Hamilton. Se la situazione sembra stabile nel gruppo di testa, ancora problemi nelle retrovie, causati per l’ennesima volta da Perez: il messicano, ansioso di rifarsi dopo una partenza da dimenticare, blocca le ruote alla chicane per superare la Haas di Magnussen ma non riesce ad evitare l’impatto. Il danese va in testacoda e riesce a riprendere la gara, pur perdendo qualche secondo, ma è il pilota nordamericano a rischiare un’altra penalità. Piastri approfitta della virtual safety car per rientrare ai box e montare le dure ma ci vorrà qualche giro per capire se la mossa è stata azzeccata o meno.
Inizia la girandola dei box, con tutte le vetture di testa che, in un paio di giri, rientrano per cambiare le coperture: dietro a tutti, invece, il weekend orribile di Sergio Perez diventa ancora più da bollino rosso, visto che la sua Red Bull è troppo danneggiata per continuare. Primo ritiro stagionale per la scuderia campione del mondo ma il vero spettacolo avviene in pista, dove il duello rusticano tra i due alfieri delle Frecce d’Argento continua ad infiammare il pubblico di Suzuka. Hamilton arriva lungo alla curva 9 e Russell ne approfitta per provare il sorpasso: l’ex campione del mondo, però, non ci sta e mantiene la traiettoria, costringendo entrambe le vetture ad uscire dal tracciato alla Spoon. Battaglia spettacolare che, almeno per il momento, non ha visto nessuna delle Mercedes danneggiate o conseguenze dal punto di vista regolamentare. Meno male, perché per il resto questo gran premio è stato piuttosto avaro in quanto a divertimento.
A metà gara solo Russell non è ancora rientrato ai box per il cambio gomme e Piastri che ha beneficiato della virtual safety car per scavalcare Norris. La mossa di Alonso, invece, non paga; lo spagnolo è infatti superato da Hamilton, che ora è cinque secondi dietro alla Ferrari di Sainz ma con le gomme dure. Quando l’altra Mercedes rientra per montare le stesse gomme, si sospetta che la scuderia anglo-tedesca potrebbe provare a fare una sola sosta. Alle loro spalle, sia Sargeant che Stroll sono costretti al ritiro, portando a quattro il numero di monoposto non più in gara. Con le posizioni stabilizzate, la McLaren ci mette qualche minuto di troppo prima di dare l’ordine di scuderia a Piastri di cedere a Norris la seconda posizione: scelta comprensibile viste le implicazioni in classifica piloti ma che certo non sarà gradita dal giovane australiano. Mentre anche la seconda Williams di Albon è costretta al ritiro, giro più veloce di Norris, ansioso di mettere in cascina quanti più punti possibile.
Ferrari non al top
A 20 giri dalla fine, decisamente poco spettacolo in pista con il solito Max Verstappen che controlla con facilità i 14 secondi di vantaggio nei confronti di Norris mentre le due Ferrari, nonostante montino le medie, non sembrano in grado di riportarsi sotto alla McLaren di Piastri, circa 4 secondi avanti alla SF-23 di Charles Leclerc. Anche il duello tra le due Mercedes è rimandato a data da destinarsi, visto che Hamilton ha accumulato quattro secondi di vantaggio sul coriaceo compagno di squadra. Curioso, invece, il fatto che, nonostante non stia girando da parecchio, Sergio Perez non sia ancora sceso dalla sua vettura: i meccanici della Red Bull potrebbero provare a sistemare la macchina per farlo tornare in pista almeno per quanto basta per scontare la penalità. Infatti, se non dovesse rientrare, il pilota messicano verrebbe penalizzato nelle qualifiche del prossimo gran premio in Qatar. Al giro 35 le vetture iniziano a fermarsi per la seconda volta ai box: Leclerc ed Hamilton sono i primi a rientrare, montando entrambi le dure ma ci vuole un pit stop fulmineo della McLaren per evitare che il monegasco sorpassi Piastri quando rientra in pista.
Nonostante fosse rientrato in pista vicino alla McLaren, Leclerc non sembra in grado di reggere il passo del pilota australiano. Più avanti, mentre Verstappen rientra per montare le hard ed arrivare fino al traguardo, Norris scavalca facilmente Russell, che sta provando una strategia ad una sola fermata. La cosa potrebbe essere più complicata del previsto, dato che tutti dietro all’inglese hanno coperture più fresche e sembrano molto più veloci in pista. Perez, nel frattempo, torna in gara per scontare la penalità, nonostante sia indietro di ben 26 giri, una cosa che succede davvero raramente nel mondo della Formula 1. Ad essere penalizzato dal gioco dei pit stop è chiaramente Carlos Sainz, che rientra dopo aver montato le hard circa quattro secondi dietro alla Mercedes di Hamilton. A 10 giri dalla fine Leclerc supera all’esterno Russell, lanciandosi all’inseguimento di Piastri mentre lo spagnolo cerca di avvicinarsi all’ex campione del mondo per contendergli la sesta posizione.
Se il monegasco non sembra in grado di riprendere l’australiano, Sainz è già negli scarichi di Hamilton, per un finale che si annuncia piuttosto animato. L’altra Mercedes sta faticando non poco con pneumatici molto degradati, così Russell lascia passare Hamilton per provare a bloccare l’arrembante Sainz. Nonostante l’aiuto del DRS, l’inglese non riesce ad impedire il sorpasso dello spagnolo, che sembra in grado di strappare la quinta posizione alla Mercedes. Gli ultimi giri vivono del duello ravvicinato tra Hamilton e Sainz, mentre più avanti le posizioni sembrano ormai consolidate, con Verstappen a 19 secondi da Norris e Piastri quasi certo di portare a casa la terza posizione. Il pilota spagnolo prova un forcing finale ma non riesce ad avvicinarsi quanto basta alla Mercedes per un attacco serio.
Ennesima vittoria, quindi, per Verstappen ed ottima prova della McLaren. La speranza dei tifosi ferraristi è che tra due settimane in Qatar le Rosse possano ritrovare la competitività vista a Singapore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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