Il mondo del motocross piange la scomparsa di Jayden Archer, vera e propria leggenda del freestyle acrobatico. Il 27enne australiano è deceduto a causa di un tragico incidente avvenuto durante un pericoloso allenamento. Stando a quanto riferito dalla stampa locale, i fatti si sono verificati nella giornata di mercoledì 21 febbraio a Melbourne, sua città natale, mentre si stava cimentando in un salto particolarmente pericoloso.
Soprannominato Jayo, Jayden Archer era un personaggi di spicco nel mondo del motocross estremo e nello specifico del Nitro Circus, format che prevede per l'appunto l'esecuzione di manovre estreme da parte degli specialisti di freestyle. È entrato di diritto nella leggenda delle competizioni per essere stato il primo pilota al mondo a riuscire a completare con successo un triplo salto mortale all'indietro: dopo quell'impresa, avvenuta nel novembre del 2022 durante i Nitro World Games di Brisbane, chiese all'allora fidanzata di sposarlo.
Non sono emersi dettagli circa l'incidente a seguito del quale il 27enne australiano ha perso la vita: si sa solo che Jayo è morto sul colpo a causa delle ferite riportate nella caduta. Stando a quanto riportato dalla stampa d'oltremanica, Archer stava tentando di alzare ulteriormente l'asticella, allenandosi per completare il quadruplo salto mortale all'indietro. Numerosi i messaggi di cordoglio da parte di colleghi e semplici appassionati della disciplina.
A ufficializzare per prima la notizia è stata la Nirto Circus."La famiglia Nitro Circus è in lutto per la perdita di Jayo Archer", si legge infatti nella nota, "Jayo era l'emblema della passione, del duro lavoro e della determinazione. Ha spinto ciò che era possibile fare su una moto da cross a livelli mai visti prima". "Un'influenza positiva per coloro che lo circondavano. E soprattutto, un grande essere umano e un amico per tutti noi", conclude il comunicato. "Mi ha davvero colpito quanto è successo", scrive il collega Travis Pastrana."Jayo è cresciuto in un'epoca in cui gli sport d'azione erano al top, e ha sempre voluto fare grandi cose come il doppio e il triplo", ricorda. "Si alzava ogni mattina alle 4 del mattino e andava in palestra prima del lavoro in modo da poter guidare al meglio la sua moto da cross.
Quando venne nel Maryland per allenarsi, rimase a casa mia ed era un incredibile modello anche per i miei figli. Lui è stato prima un grande essere umano, poi un gran lavoratore e terzo un gran figlio di buona donna", conclude l'amico del pilota.
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