Il Municipio demolisce i sogni urbanistici di Marta Vincenzi

Intanto «demoliamo il bruco di Corte Lambruschini che, come dice la parola, sembra un verme». Il Municipio Medio Levante prende al volo il confronto sul Puc. E mercoledì sera, davanti alla sindaco Marta Vincenzi accompagnata dal direttore di Urban Lab, Pier Paolo Tomiolo, disegna il suo territorio che comprende i quartieri di Albaro, San Martino e Foce. Una decina di pagine con le proposte avanzate dal municipio che dovrebbero integrare il nuovo strumento urbanistico per «la valorizzazione degli spazi pubblici». A partire dal biglietto da visita della città per chi arriva in treno, cioè Brignole, piazza della Vittoria e corte Lambruschini che dovrebbero formare un unico grande spazio con percorsi pedonali e ciclabili. Grandi aree come centri di aggregazione per il quartiere potrebbero nascere integrando le piazze Paolo da Novi e Savonarola, e creando un continuum tra piazza Rossetti e piazzale Kennedy. Quest'ultimo, poi, dovrebbe essere ripensato completamente e utilizzato, al di fuori della stagione fieristica, come distripark collegato ai mezzi pubblici. Trasporto pubblico che, a sua volta, nelle zone collinari e lungo alcune direttrici principali «allo stato attuale è assolutamente insufficiente».
Per la parte dedicata a San Martino il nodo centrale resta l'ospedale che è quasi completamente privo di servizi di supporto come «strutture residenziali pubbliche o private per studenti, ricercatori, pazienti e familiari». E poi i grandi temi come i parchi, le ville, il turismo, il fronte-mare, l'annoso progetto del Lido, ma soprattutto la valorizzazione del borgo marinaro di Boccadasse. Insomma, un compito, quello di progettare il quartiere, preso molto seriamente dai consiglieri del Medio Levante che già martedì sera avevano votato all'unanimità il pacchetto di proposte per il Puc. «È nello stile del municipio lasciare da parte facili costumi politici per affrontare con responsabilità documenti importanti come questo», ha spiegato il presidente Pasquale Ottonello. Mentre si è trattato di una boccata d'aria per il tour della sindaco che dovrebbe portarla in tutti i municipi, ma che rischia di diventare un percorso a ostacoli. Dopo il flop del primo appuntamento col municipio Levante - la sindaco ha disertato l'incontro dopo alcune dichiarazioni sui giornali del presidente Francesco Carleo che di fatto dopo il forfait ha aperto le ostilità con Tursi - anche il rendez-vous col Centro-est fa prevedere scintille sulla questione della moschea. Uno scontro che per un istante, mercoledì sera, la Vincenzi forse ha sperato anche di evitare.

Quando, cioè, il consigliere del municipio Medio Levante, Giuseppe Damasio (Gruppo Misto), ha lanciato la provocazione che farebbe felici gli abitanti del Lagaccio e toglierebbe non poche castagne dal fuoco alla giunta cittadina: «ci potrebbe stare anche la moschea nell'area del forte di San Giuliano dove la Guardia di Finanza ha realizzato gli alloggi». «Questo non è stato concordato», si è però affrettato a chiarire Ottonello. Vabbé, è stata solo l'illusione di un momento.

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