Muri imbrattati Riccone diffida Tursi dal cancellare le scritte dal suo palazzo

Pare una favola, roba da stropicciarsi gli occhi e darsi anche qualche pizzicotto per vedersi se siamo svegli. Invece è tutto vero. Dunque, succede questo a Genova: che un proprietario di palazzi, tanti palazzi, mandi una diffida al Comune per impedire la cancellazione delle scritte oltraggiose stampate sui muri di quei palazzi. Sono proprio le scritte - in maggioranza contro i militari e, più in generale, le forze dell’ordine - che i lettori del Giornale, a botta di centinaia di tagliandi fatti arrivare in redazione, hanno chiesto all’amministrazione di Tursi di togliere.

Abbiamo riferito in dettaglio, in questi giorni, di come sono andate le cose: gli assessori Pasquale Ottonello e Francesco Scidone, ognuno per competenza, come dire?, si sono dati una mossa, e hanno programmato gli interventi di pulizia per far sparire lo scempio. Bene: maglio tardi che mai. Ma non facciamo i micragnosi incontentabili. Sono già sparite le scritte in vico Indoratori e in via Scurreria, ne abbiamo dato atto ieri volentieri; (...)

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